Biblioteca (lettura pubblicata dalla BBT the bhaktivedanta book trust international)



Ritorno a Krishna

La rivista del movimento Hare Krishna

volume 4 n. 1/2

gennaio-febbraio 1992

Dio è luce. L'illusione è tenebre. Dove c'è Dio non c'è illusione.















Sua Divina Grazia A. C. Bhaktivedanta Swami Prabhupada

Fondatore Acarya dell'Associazione Internazionale per la Coscienza di Krishna

Srila Prabhupada arrivò dall'India in Occidente nel 1965, all'età di sessantanove anni, per soddisfare la richiesta del suo maestro spirituale: insegnare la Coscienza di Krsna in Occidente.
In dodici anni ha pubblicato più di settanta volumi di traduzione e commenti degli antichi testi classici vedici.
I suoi libri, ora disponibili anche nella versione italiana e in altre cinquanta lingue, sono stati adottati come testi di studio nelle maggiori università del mondo.
Viaggiando in Europa, America, Australia, Asia e Africa, Srila Prabhupada ha strutturato questo movimento in una confederazione mondiale di asrama, scuole, templi, centri culturali e comunità agricole.
Ha lasciato questo mondo nel 1977 a Vrndavana, in India, il luogo più caro a Sri Krsna.
I suoi discepoli portano avanti il movimento a cui egli ha dato vita.
















La Rivista del Movimento Hare Krishna

RITORNO
A KRISHNA

FONDATA NEL 1944

FONDATORE (sotto la direzione di
Sua Divina Grazia Sri Srimad
Bhaktisiddhanta Sarasvati Prabhupada)
Sua Divina Grazia
A. C. Bhaktivedanta Swami Prabhupada

DIRETTORE RESPONSABILE:
A. D'AmbrosioAli Krsna devi dasi

REDATTORE CAPO:
Parabhakti devi dasi

HANNO COLLABORATO: Ananga Manjari dasi, bhaktin Anna Maria, bhakta Giovanni, Gopi Priya devi dasi, Goura Krsna dasa, Lalita Govinda devi dasi, Lila Sakti dasi, bhaktin Maria, Marcella, bhakta Nicola, bhaktin Nicoletta

AMMINISTRAZIONE:
Nimai Pandita dasa

ABBONAMENTI:
Dananistha devi dasi

PRONUNCIA. La translitterazione dei termini sanscriti contenuti in questa rivista è stata eseguita secondo un metodo adottato internazionalmente. La a si pronuncia a chiusa. La a si pronuncia a, aperta e lunga. La i si pronuncia i lunga. La u si pronuncia u lunga. La j si pronuncia g dolce. La r si pronuncia ri. La s si pronuncia sc (come in scena), altrettanto s ma più sibilante. La h è sempre aspirata. Krsna si pronuncia Krishna (il suono sc è dolce); Caitanya si pronuncia "Ciaitanya".

NOMI SPIRITUALI. I membri dell'I.S.K.CON., l'Associazione Internazionale per la Coscienza di Krsna, ricevono uno dei nomi di Krsna o di un Suo grande devoto seguito dal suffisso dasa (dasi per le donne) che significa "servitore". Per esempio il nome Krsna dasa significa "servitore di Krsna".

ABBONAMENTI. RITORNO A KRISHNA esce tutti i mesi escluso agosto. Per informazioni sugli abbonamenti scrivere a:
B.B.T. Italia  Ufficio Abbonamenti - Strada Bonazza 12
50028 Tavarnelle Val di Pesa FI
Tel. 055/8076414, Fax 055/8076630

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RITORNO A KRISHNA  Pubblicazione mensile registrata presso il tribunale di Milano n° 199 del 13/03/89

VOL. 4 N. 1/2 - gennaio/febbraio 1992

Bhaktivedanta Book Trust Italia

Strada Bonazza 12  50028 Tavarnelle Val di Pesa - FI

FOTOLITO: F.C.M.  Marcallo Con Casone (MI)

STAMPA: Grafiche Cometa - Magenta










CALENDARIO VAISNAVA
Sri Gaurabda 505  1991/92 d. C.
Gennaio  Febbraio 1992

16I giovedì, Putrada Ekadasi
17I venerdì, Dvadasi
30I giovedì, Sattila Ekadasi
31I venerdì, Dvadasi
10II lunedì, apparizione di Advaita Acarya (digiuno fino alle 12)
14II venerdì, Bhaimi Ekadasi (digiuno fino alle 12)
15II sabato, Dvadasi. Apparizione di Sri Varaha Deva (digiuno fino alle 12 nel giorno di Ekadasi)
16II domenica, apparizione di Sri Nityananda Prabhu (digiuno fino alle 12)
22II sabato, apparizione di Srila Bhaktisiddhanta Sarasvati (digiuno fino alle 12)
28II venerdì, Ekadasi
29II sabato, Maha Dvadasi (digiuno per Vijaya Ekadasi)










VOL.4 N. 1/2

CONOSCI TE STESSO
Una conferenza di Srila Prabhupada ci spiega la fisica dell'essere vivente.

DIETA SENZA KARMA
Al di là del vegetarianesimo.

KRSNA E' IL PADRE CRISTO E' IL FIGLIO
Questa antica relazione in una visione filosofica comparativa.

SRIMADBHAGAVATAM
Un racconto sulla reincarnazione tratto dal più grande classico della spiritualità tradotto da Sua Divina Grazia A. C. Bhaktivedanta Swami Prabhupada.

L'OSSERVATORE VEDICO

QUANTO VALIAMO?
Siamo presi da ben più di una spirale dell'inflazione!

CHI E' SIVA
La vera posizione di questa conosciuta personalità della tradizione vedica.

DEVOTI A CASA!
Guida pratica alla Coscienza di Krsna.

I DIALOGHI DI SRILA PRABHUPADA
Civiltà suicida.

LA FESTA DELLA DOMENICA

CANTATE HARE KRSNA E SIATE FELICI



IN COPERTINA: Sri Krsna, la forma originale e suprema di Dio accettata da tutte le autorità spirituali, con Srimati Radharani e le gopi, le Sue devote più fedeli, nelle foreste di Vrndavana. Vrndavana è il luogo trascendentale in cui il Signore gioisce eternamente delle relazioni più intime e dei più elevati divertimenti.










Ritorno a Krishna, la rivista mensile dell'Associazione Internazionale per la Coscienza di Krishna. Quando Srila Prabhupada fondò questa associazione a New York nel 1966 spiegò gli obbiettivi che si prefiggeva:
1. Diffondere sistematicamente la conoscenza spirituale in tutta la società ed insegnare a tutti le tecniche della vita spirituale per bilanciare lo scompenso dei valori del mondo attuale e raggiungere una pace e un'unità reali.
2. Diffondere la Coscienza di Krsna così come viene rivelata dalla Bhagavad-gita e dallo Srimad-Bhagavatam.
3. Far sì che i membri dell'associazione siano più vicini tra loro e più vicini a Krsna, l'Essere Supremo, promuovendo così l'idea, tra i membri e il resto dell'umanità, che ogni anima è una particella infinitesimale qualitativamente uguale a Dio, Krsna.
4. Insegnare e incoraggiare il movimento del sankirtana, il canto congregazionale dei Santi Nomi di Dio, Krsna, come ci ha rivelato nei Suoi insegnamenti Sri Caitanya Mahaprabhu.
5. Costruire per i membri e la società un luogo santo dedicato ai divertimenti e alla personalità di Sri Krsna.
6. Unire i membri per insegnare un stile di vita più semplice e naturale.
7. Pubblicare e distribuire periodici, libri e altri scritti per raggiungere gli obbiettivi sopraelencati.















CONOSCI TE STESSO

Nell'ottobre del 1973, al Centro Hare Krsna di Los Angeles, il dr. Gregory Benford ha incontrato Sua Divina Grazia A.C. Bhaktivedanta Swami Prabhupada.
Il Dr. Benford insegna fisica alla University of California di Irvine.



Srila Prabhupada: Quali sono le attuali conoscenze scientifiche sull'anima spirituale?
Dr. Benford: Non sappiamo praticamente niente sull'anima.
Srila Prabhupada: Quindi in realtà non avete fatto nessun progresso scientifico.
Dr. Benford: Ma la conoscenza scientifica è una conoscenza di altro genere.
Srila Prabhupada: Forse. Ci sono diversi tipi di conoscenza: lo studio medico del corpo, lo studio psicologico della mente... e infine c'è la conoscenza spirituale trascendentale. Il corpo e la mente coprono l'anima spirituale, proprio come i vestiti coprono il corpo. Pensate di progredire nella conoscenza occupandovi solo dei vestiti e trascurando la persona che li porta?
Dr. Benford: Penso che non esista un settore scientifico inutile.
Srila Prabhupada: Non stiamo dicendo che la conoscenza scientifica sia inutile. La meccanica e l'elettronica sono scienza, ma i diversi settori della scienza hanno importanza diversa. Per esempio, anche cucinare bene è una scienza. Ci sono molti tipi di scienze, ma il principale è atmajnana  la conoscenza di se stessi, la conoscenza dell'anima.
Dr. Benford: L'unica forma di conoscenza verificabile  verificabile nel senso che tutti possano essere d'accordo  è quella che si può provare mediante la logica o la sperimentazione.
Srila Prabhupada: La scienza dell'anima si può verificare con la logica.
Dr. Benford: In che modo?
Srila Prabhupada: Pensate al vostro corpo. Una volta avevate il corpo di un bambino, ora quel corpo non esiste più e ne avete uno diverso. Ciò nonostante tutti sanno che una volta avevate il corpo di un bambino. Il vostro corpo quindi è cambiato ma voi ci siete ancora.
Dr. Benford: Non sono sicuro che si tratti dello stesso "io".
Srila Prabhupada: Sì, voi siete lo stesso "io". Esattamente come i genitori di un bambino vedendolo cresciuto diranno: "Guarda com'è diventato grande nostro figlio." La persona è la stessa: lo dicono i suoi genitori, lo dicono i suoi amici, lo dicono tutti. Questa è una prova, bisogna accettarlo.
Vostra madre negherà che voi siate una persona diversa, anche se avete un corpo diverso.
Dr. Benford: Ma potrei non essere lo stesso individuo di prima.
Srila Prabhupada: E' vero. "Non essere lo stesso" significa per esempio che quando si è bambini si possono dire delle sciocchezze che non si dicono quando si è adulti. E benché la persona sia la stessa ha sviluppato oltre al cambiamento del corpo, una coscienza diversa. Ma l'anima spirituale, la persona, è la stessa. Agisce a seconda del corpo e delle circostanze. Per esempio anche un cane è un'anima spirituale, ma avendo questo corpo, vive e agisce da cane. Così quando l'anima spirituale ha il corpo di un bambino, agisce da bambino, e quando cresce agisce da uomo. A seconda delle circostanze le sue attività cambiano, ma resta sempre la stessa persona.
La conclusione quindi è tatha dehantara-praptir dhiras tatra na muhyati: "quando questo corpo è andato, l'anima lo abbandona e passa in un altro. (B.g. 2.13) Tatha dehantara. Dehantara significa "un altro corpo". Questa è la conoscenza sanscrita che apprendiamo dalla Bhagavad-gita. Quando l'anima spirituale entra nell'utero di una donna forma un piccolo corpo. Gradualmente, per la presenza dell'anima spirituale, il corpo si sviluppa fino a raggiungere le dimensioni di un pisello. Poi sviluppa nove aperture  gli occhi, le orecchie, la bocca, le narici, i genitali e l'ano. In questo modo il corpo si sviluppa completamente nel giro di sette mesi, poi viene la coscienza.
Dr. Benford: A sette mesi?
Srila Prabhupada: Sì. Il bambino vuole uscire. Non sta bene e prega Dio di liberarlo gentilmente da questa costrizione. Promette che quando uscirà diventerà un Suo devoto. Così, dopo nove mesi, esce dall'utero. Ma, a meno che i suoi genitori non siano devoti, dimentica Dio. Resta cosciente di Dio solo se il padre e la madre sono devoti. E' una grande fortuna perciò nascere in una famiglia di vaisnava, persone coscienti di Dio. La coscienza di Dio è la vera scienza.
Dr. Benford: E' vero che i figli di questi genitori sono spiritualmente un po' più avanzati dei figli degli altri genitori?
Srila Prabhupada: Generalmente sì. Hanno l'opportunità di essere educati dal padre e dalla madre. Per mia fortuna mio padre era un grande devoto, così io sono stato educato così fin dall'inizio. In un modo o nell'altro io avevo questa scintilla di coscienza di Krsna e mio padre se ne rese conto. In seguito ho accettato il mio maestro spirituale. Così sono arrivato a questa fase di sannyasa (l'ordine monastico di rinuncia). Ho un grosso debito nei riguardi di mio padre perché si prese cura di me in modo tale da farmi diventare perfettamente cosciente di Krsna. Mio padre riceveva spesso a casa persone sante e a tutte diceva sempre: "Benedite per favore mio figlio così che egli diventi un servitore di Radharani (l'eterna consorte di Krsna)". Questa era la sua unica ambizione. Mi insegnava a suonare la mrdanga (tamburo) anche se mia madre non ne era contenta. Mio padre mi era molto affezionato. Dunque se in passato si sono compiute attività pie si avranno dei bravi genitori, il che è una grande fortuna per avanzare in coscienza di Krsna.
Dr. Benford: Cosa avverrà dopo a voi e ai vostri studenti?
Srila Prabhupada: Stiamo tornando da Krsna. Abbiamo tutto: il nome di Krsna, il Suo indirizzo, la Sua forma, le Sue attività. Sappiamo tutto e ci stiamo andando. Lo promette Krsna nella Bhagavad-gita (4.9):

janma karma ca me divyam
evam yo vetti tattvatah
tyaktva deham punar janma
naiti mam eti so 'rjuna

"O Arjuna, colui che conosce la natura trascendentale della Mia apparizione e delle Mie attività quando lascia il corpo non dovrà più rinascere nel mondo materiale, ma raggiungerà la Mia dimora eterna".

Dr. Benford: Come fate a sapere che la gente ritorna in un'altra forma?
Srila Prabhupada: Vediamo che ci sono molte forme. Da dove vengono? La forma del cane, la forma del gatto, la forma dell'albero, la forma del rettile, le forme degli insetti, le forme dei pesci. Come spiegate tutte queste forme diverse? Non lo sapete?
Dr. Benford: L'evoluzione.
Srila Prabhupada: Non esattamente. Tutti gli esseri viventi esistono già. "Il pesce", "la tigre", "l'uomo", sono specie che già esistono proprio come esistono i diversi tipi di appartamenti di Los Angeles. Potete occuparne uno secondo le vostre possibilità ma ciò nondimeno tutti gli appartamenti ci sono già. Così, all'essere vivente, secondo il suo karma, viene offerta la possibilità di occupare una di queste forme corporee. L'evoluzione c'è  è un'evoluzione spirituale. L'anima si evolve dal pesce alla pianta. Poi entra nel corpo di un insetto. Nella fase successiva prende il corpo di un uccello, poi di un mammifero e infine si evolve alla forma umana. Da quest'ultima forma, se si qualifica, l'essere vivente può progredire ulteriormente oppure rientrare nel ciclo evolutivo. Quindi la forma umana è un importante anello nello sviluppo evolutivo dell'entità vivente.
Nella Bhagavadgita (9.25) Krsna dice:

yanti devavrata devan
pitrn yanti pitrvratah
bhutani yanti bhutejya
yanti madyajino 'pi mam

In altre parole, si può ottenere tutto ciò che si vuole. Esistono diversi loka, sistemi planetari, si può andare sul sistema planetario più elevato dove vivono gli esseri celesti e prendere un corpo lì, o andare dove vivono i Pita, gli antenati. Si può prendere un corpo qui a Bhuloka, il sistema planetario terrestre, o andare sul pianeta di Dio, Krsnaloka. Questo metodo per andare al momento della morte sul pianeta che si è scelto si chiama yoga. C'è uno yoga corporeo, uno yoga filosofico e uno yoga devozionale. Il devoto può andare direttamente sul pianeta in cui vive Krsna.







LA SCIENZA ANIMALE

Dr. Benford: Sarete senza dubbio a conoscenza del fatto che ci sono persone sia in Oriente che in Occidente che ritengono che sia un po' più giustificabile intellettualmente essere completamente agnostiche per ciò che riguarda la teologia. Esse pensano più o meno che se Dio avesse voluto che noi sapessimo qualcosa in più su di Lui, avrebbe fatto in modo di rendercela più facilmente accessibile.
Srila Prabhupada: Allora voi non credere in Dio?
Dr. Benford: Non dico di non credere in Dio, evito solo di farmi un'opinione fintanto che non avrò delle prove.
Srila Prabhupada: Ma pensate che ci sia un Dio?
Dr. Benford: Ho il sospetto che ci sia ma non posso verificarlo.
Srila Prabhupada: Ma a volte pensate che Dio esista, vero?
Dr. Benford: Sì.
Srila Prabhupada: Quindi avete il dubbio, lo sospettate  non ne siete certo  ma siete incline a pensare che ci sia un Dio, vero?
Dubitate soltanto perché avete una conoscenza imperfetta, diversamente sareste incline a credere in Dio. Ma poiché siete uno scienziato non Lo accettate a meno che non Lo percepiate scientificamente. Questa è la vostra posizione ma in voi stesso credete in Dio.
Dr. Benford: Qualche volta.
Srila Prabhupada: Sì, non ha importanza se qualche volta o sempre. Questa è la posizione di tutti. Fin che ci si trova a vivere un'esistenza umana, si ha una coscienza di Dio assopita che deve essere semplicemente sviluppata con una educazione appropriata, come qualsiasi altra cosa nella vita. Per esempio, voi siete diventato uno scienziato perché avete ricevuto una formazione, un'educazione appropriata. Allo stesso modo, la coscienza assopita di Dio, di Krsna, è presente in tutti, richiede solo di essere educata nel modo giusto per risvegliarsi, cosa che non viene insegnata a scuola. Anche se c'è l'inclinazione ad essere coscienti di Krsna, purtroppo non si riceve alcuna istruzione su Dio e la gente, di conseguenza, diventa atea e frustrata nel tentativo di trovare nella propria vita la vera gioia e la vera soddisfazione.
A San Diego, alcuni ordini sacerdotali stanno tenendo un convegno per comprendere le ragioni per cui la gente sta diventando avversa alla religione e non va in chiesa. Ma la causa è semplice. Il vostro governo non sa che la vita, specialmente la vita umana, è destinata a comprendere Dio, dà il suo appoggio a tutti i settori scientifici tranne che per il settore più importante, quello della Coscienza di Krsna.
Dr. Benford: E' evidente quindi che la ragione è la divisione tra chiesa e stato.
Srila Prabhupada: Ci sono molte ragioni ma la ragione principale è che siamo nel kaliyuga (l'era della discordia e dell'ipocrisia). La gente non è molto intelligente e cerca di evitare questa conoscenza, la più importante di tutte. Si impegna solo in settori scientifici in cui anche gli animali si impegnano. Il vostro progresso scientifico è formato da quattro cose: mangiare, dormire, accoppiarsi e difendersi. Per esempio, voi state inventando molte armi letali che vengono usate dai politici nella difesa. State inventando molti farmaci per controllare le nascite, per incrementare così la vita sessuale.







VERI PROBLEMI, VERE DOMANDE

Dr. Benford: Cosa ne pensate della missione sulla luna?
Srila Prabhupada: Anche questo è dormire. Avete speso tutto quel denaro per dormire. Tutto qui. Che cos'altro c'è da fare lì?
Dr. Benford: Si può andare a imparare.
Srila Prabhupada: Andate lì solo per dormire. Spendete milioni di milioni per nulla.
Dr. Benford: Ha più valore di quanto non sembri.
Srila Prabhupada: No, non ha alcun valore perché alla base ci sono questi quattro principi: mangiare, dormire, accoppiarsi e difendersi. Se la vostra conoscenza non va al di là di questo corpo, non capirete nulla al di là di questo corpo. Anche se avete una conoscenza della fisica splendida e raffinata, il vostro intero campo d'azione è comunque ristretto a queste quattro cose: mangiare, dormire, accoppiarsi e difendersi. Questa conoscenza è diffusa anche tra gli animali. Sanno come mangiare, come dormire, come avere rapporti sessuali, e come difendersi.
Dr. Benford: Ma non sanno niente della fisica nucleare!
Srila Prabhupada: Questo non significa che voi siate migliori degli animali. E' la stessa cosa, solo un po' più raffinata. Siete solo passati dal carro tirato dai buoi all'automobile, avete semplicemente operato una trasformazione sulla materia.
Dr. Benford: Conosciamo la struttura della materia.
Srila Prabhupada: Ma è solo una perdita di tempo perché le vostre azioni non possono oltrepassare questa sfera fisica che consiste solo nel mangiare, nel dormire, nell'accoppiarsi e nel difendersi. Il cane dorme per terra e voi dormite in un bell'appartamento, ma quando dormite sia voi che il cane provate lo stesso piacere. Avete molti strumenti elettrici e tante altre comodità materiali, ma quando dormite dimenticate tutto. Di conseguenza questi meravigliosi posti per dormire sono solo una perdita di tempo.
Dr. Benford: Sembra che dal vostro punto di vista sia determinante ciò che la scienza fa per voi. Che ne dite allora della gioia assoluta che si prova nello scoprire come agisce la natura? Per esempio, ora noi pensiamo di aver capito di che cosa è composta una materia come questa (indica l'erba). Pensiamo di aver capito mediante gli esperimenti, la teoria e l'analisi che è composta di particelle che non siamo in grado di vedere e di cui possiamo analizzare le caratteristiche in laboratorio. Sappiamo che è formata da molecole. Conosciamo alcune delle energie che la tengono insieme ed è la prima volta che lo scopriamo. Non era stato mai scoperto prima.
Srila Prabhupada: Ma a che cosa serve? A cosa serve conoscere ogni particella di quest'erba? L'erba cresce e continuerà a crescere con o senza il vostro sapere. Non fa nessuna differenza che ne conosciate o meno le caratteristiche. Potete studiare tutto quello che volete dal punto di vista materiale e analitico. Potete studiare e studiare qualsiasi sciocchezza e descriverla poi in un grosso volume. Ma a che cosa serve?
Dr. Benford: Io considero il mondo come la somma delle parti che lo costituiscono.
Srila Prabhupada: Prendiamo quest'erba. Posso scrivere su di essa innumerevoli volumi: quando è nata, quando è morta, di quante fibre è formata, quali sono le molecole che la compongono. Posso descrivere questa pianta insignificante in molti modi diversi. Ma a che cosa serve?
Dr. Benford: Perché Dio l'avrebbe messa qui se non servisse a niente? Non sarebbe utile studiarla?
Srila Prabhupada: Noi pensiamo che voi, anziché studiare quest'erba insignificante, dobbiate studiare Dio che ha creato ogni cosa. Se conoscerete Lui, riuscirete automaticamente a conoscere anche quest'erba, mentre voi volete separare la Sua erba da Lui, studiarla da sola. In questo modo potrete anche scrivere volumi e volumi su questo argomento ma perché sprecare così la vostra intelligenza? Il ramo di un albero è bello fintanto che resta attaccato al tronco ma se lo tagliate si seccherà. Perciò a cosa serve studiare un ramo secco? Significa solo sprecare l'intelligenza.
Dr. Benford: Ma perché lo considerate uno spreco di intelligenza?
Srila Prabhupada: E' senz'altro uno spreco di intelligenza perché i risultati sono inutili.
Dr. Benford: Bene, che cosa intendete allora per utile?
Srila Prabhupada: E' utile conoscere se stessi, chi siamo.
Dr. Benford: Perché è meglio conoscere se stessi e non una pianta?
Srila Prabhupada: Conoscendo voi stessi, potrete conoscere le altre cose. Questo processo si chiama atmatattva, atma jnana: conoscenza del sé. Questo processo è importante. Io sono un'anima spirituale che attraversa molte esistenze diverse. Ma qual è la mia posizione? Io non voglio morire perché ho paura di cambiare corpo e di conseguenza ho paura della morte. Questa è la prima domanda da porsi: non voglio l'infelicità ma sono infelice. Non voglio morire, ma dovrò morire. Non voglio ammalarmi, ma mi ammalerò. Non voglio diventare vecchio, ma dovrò diventarlo. Per quale ragione queste cose devono accadere? Chi le fa accadere? Queste sono le cose che non si conoscono ma che costituiscono il vero problema. Non voglio che faccia troppo caldo, ma non posso impedirlo. Perché? Chi ci impone queste cose? Perché ci vengono imposte? Non voglio che faccia tanto caldo; che cosa ho fatto per avere così caldo? Queste sono le vere domande che bisogna porsi, non studiare soltanto le piante e scrivere un sacco di libri. E' uno spreco di energia.
Conosci te stesso.















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La Dieta Senza Karma

Molto più che vegetarianesimo:
mangiare meditando e adorando il Signore

di VISAKHA DEVI DASI



Domanda: Ho sentito parlare di diete senza grassi, senza sale e senza colesterolo, ma cos'è la dieta senza karma?
Risposta: La parola sanscrita karma significa "azione" o, più specificatamente, qualunque azione materiale che ci da una reazione materiale legandoci di conseguenza al mondo materiale. Quindi una dieta senza karma è una dieta che non produce alcuna reazione materiale: è una dieta priva di peccato.
Domanda: Lei pensa che si possa peccare semplicemente mangiando?
Risposta: Oh, sì, sicuramente. Peccare significa infrangere le leggi della natura (che sono le leggi di Dio). La mucca mangia erba e foraggio, la tigre mangia carne, la pianta di rose riceve il nutrimento dall'acqua e dai minerali della terra. Queste specie inferiori di vita non commettono peccato, seguono automaticamente le leggi della natura. Ma nella vita umana si trasgrediscono le leggi della natura. E queste trasgressioni, cattivo karma, ci danno cattive reazioni: alta pressione sanguigna, alto tasso di colesterolo nel sangue, obesità, diabete, cancro, infarto, disturbi psicologici e così via. Secondo le leggi della natura, il cibo per gli umani dovrebbe consistere in latticini, verdure, frutta, cereali e legumi, non carne, pesce e uova.
Domanda: Quindi i vegetariani non commettono peccato nel mangiare?
Risposta: No, non necessariamente. Tutti gli esseri viventi hanno un'anima. Quindi sia che si uccida una mucca o si raccolga un cavolfiore, si uccide. Senza dubbio gli animali, nella scala evolutiva, sono a un livello più elevato rispetto alle piante, ma uccidere è pur sempre uccidere, ed è peccato.
Domanda: So che molte persone hanno discussioni con voi sul fatto che animali e piante abbiano un'anima.
Risposta: Potranno discutere ma cosa ne sanno? Qual è il sintomo della presenza dell'anima?
Domanda: Sintomo?
Risposta: Sì, sintomo. Non possiamo vedere l'anima direttamente perché è una particella spirituale ed è anche molto piccola. Ma possiamo capire che è presente dal suo sintomo, la coscienza. Gli animali sono coscienti. Provano paura, dolore, affetto e fame proprio come noi. E gli scienziati hanno dimostrato che anche le piante sono coscienti. Reagiscono alla luce del sole, al calore, alla musica; crescono attraverso ostacoli. Da questi sintomi possiamo capire che l'anima è presente negli animali, persone e piante, ma è ricoperta in vari gradi.
Domanda: Quindi se i vegetariani uccidono le piante per cibarsi e i nonvegetariani uccidono gli animali per cibarsi, sono entrambi peccatori, giusto?
Risposta: Giusto, ma i vegetariani hanno più possibilità di fare avanzamento spirituale.
Domanda: Come mai?
Risposta: Perché mangiare carne rende una persona non misericordiosa e col cuore duro. E' molto più facile per un vegetariano capire i concetti spirituali e seguire le pratiche religiose.
Domanda: Non capisco esattamente. Ha detto che sia gli animali che le piante hanno un'anima e che uccidendoli si commette peccato, cattivo karma. Allora qual è l'idea di una dieta priva di karma? Anche voi uccidete le verdure che mangiate.
Risposta: Sì. Per legge di natura, un essere vivente è cibo per un altro. Solo per esistere bisogna uccidere. Ma il devoto raccoglie la frutta, i cereali, e altri cibi che piacciono a Krsna, li cucina in un modo particolare e li offre a Krsna con amore e devozione. Quando Krsna accetta tale offerta, accetta anche qualunque reazione peccaminosa sia incorsa nella preparazione del cibo. Allora non c'è reazione karmica quando mangiamo. Al contrario, ci purifichiamo mangiando prasadam, cibo che è stato offerto a Krsna. Srila Prabhupada spiega questo principio libero dal karma con un'analogia. Dice che quando un soldato uccide per comando di un ufficiale superiore, non viene considerato un criminale. Ma se il soldato uccide di sua iniziativa allora è certamente un criminale e soggetto a processo e condanna: similmente, quando seguiamo il desiderio di Krsna e mangiamo ciò che fa per noi secondo le leggi della natura, non c'è reazione. Ma se mangiamo per la nostra gratificazione dei sensi, dimenticando Krsna, subiremo una reazione.
Domanda: Mi è chiaro, ma cosa si intende dire con "cucinato in modo particolare"?
Risposta: Cucinare in coscienza di Krsna è un tipo di meditazione e adorazione. Srila Prabhupada ci ha insegnato a mantenere uno standard elevato di pulizia in cucina, dal brillare del fondo delle pentole al pavimento sotto i nostri piedi. Prima di entrare in cucina dobbiamo assicurarci di essere puliti nel corpo e nella mente e mentre cuciniamo pensiamo di dare piacere a Krsna, quindi non si fanno chiacchiere frivole e inutili. E non assaggiamo mai i piatti prima di essere offerti: Krsna è il primo a goderne.
Domanda: Che cosa succede all'anima di un vegetale, un cavolfiore ad esempio, che è offerto a Krsna?
Risposta: Feci la stessa Domanda a Srila Prabhupada alcuni anni fa. Mi disse: "L'anima ottiene la liberazione". Ero troppo stupita e timida per insistere sull'argomento ma un altro devoto chiese: "Che tipo di liberazione riceve l'anima?" E Srila Prabhupada rispose: "Ottiene una forma umana e da quel punto può svilupparsi ulteriormente nella vita spirituale".
Domanda: E se non credessi a niente di quello che ha detto?
Risposta: E' una sua prerogativa. Non ci importa se lei è scettica perché non vogliamo gente che segue ciecamente. Vogliamo persone che pongano domande e riflettano sulla filosofia della coscienza di Krsna per quanto permesso dalla ragione e dall'intelligenza. Ma non bisogna rifiutare ciecamente questa conoscenza solo perché è estranea, perché non si è cresciuti con essa. Tutto ciò che chiediamo è che si ascolti con una mente aperta. Anch'io ero scettica, perfino di più. Ho avuto discussioni con i devoti per più di un anno prima di ammettere finalmente che ciò che dicevano era perfettamente sensato, più sensato di quanto cercavo di dire loro.










Ricette di Yamunadevi dasi



Verdure miste con brodo di pomodori
(Laphra-vyanjna)

Questa ricetta è simile alla zuppa di verdure. E' apprezzatissima, eppure è semplice da preparare e facile da digerire.
Gli ingredienti sono menzionati nei testi sacri vaisnava di oltre cinque secoli fa.

Tempo di preparazione: 10 minuti.

Tempo di cottura: 20 minuti.

Dosi per 6/8 persone

Ingredienti per le verdure bollite:
1/2 Kg. di verdura mista (come fagiolini, carote, patate, cavolfiori, spinaci, verza, barbabietola, zucca, piselli, e così via) tagliata a cubetti
2 pomodori medi, maturi, tagliati a dadini
1/2 cucchiaio di zenzero fresco grattugiato, tritato o passato
3 tazze d'acqua
1/2 cucchiaino di curcuma
1 cucchiaio di coriandolo in polvere
1 cucchiaio di zucchero, miele o altro dolcificante
3 cucchiai di coriandolo fresco o prezzemolo finemente tritato
1 cucchiaio di olio vegetale o ghi (burro chiarificato)
1/22 cucchiaini di sale

Ingredienti per la preparazione del condimento fritto:
1 cucchiaio di ghi o olio vegetale
1 e 1/4 di cucchiaino di semi di cumino
1/2 cucchiaino di semi di mostarda neri
1/4 di cucchiaino di semi di cumino neri se disponibili
1/8 di cucchiaino di pepe nero macinato grossolanamente
1 foglia di alloro



1. Mettere tutti gli ingredienti per le verdure bollite in un tegame, portare a ebollizione a fiamma alta, quindi ridurla, coprire e far cuocere a fuoco lento fino a quando diventa morbida. Togliere il tegame dal fuoco.
2. Scaldare il ghi o l'olio vegetale in un piccolo tegame a fiamma medioalta, versarvi i semi di cumino, di mostarda, di cumino nero, il pepe, la foglia di cassia e friggere fino a quando i semi di mostarda scoppiettano. Versare il condimento nelle verdure bollite, coprire e lasciare assorbire il condimento nel brodo. Dopo alcuni minuti aggiungere il succo di limone, mescolare e offrire a Krsna.







Stufato di ceci, melanzane e spinaci
(Kabli Chana Baigan Palak Tarkari)

Tempo di preparazione: 5 minuti

Tempo di cottura: 45 minuti/1 ora e un quarto

Ammollo: 8 ore

Dosi per 6/8 persone

2/3 di tazza di ceci scelti, lavati, tenuti a bagno per tutta la notte in 2 tazze d'acqua e bolliti fino a diventare morbidi
1/4 di tazza di ghee o olio vegetale
1 cucchiaino di zenzero fresco grattugiato
13 cucchiaini di peperoncino verde piccante tritato (dosare a piacere)
1 e 1/2 cucchiaino di semi di cumino
1/2 cucchiaino di semi di mostarda neri
1012 foglioline di curry fresche o essiccate, se disponibili
1/4 di cucchiaino di assafetida in polvere non troppo forte
1/2 kg. di melanzane lavate e tagliate a cubetti di circa 2 cm.
4 pomodori maturi di media grandezza tagliati in pezzi di 1,5 cm.
1/2 kg di spinaci freschi lavati, scolati, puliti e tagliati a pezzi (se si usano spinaci surgelati, farli scongelare a temperatura ambiente, strizzare l'eccesso d'acqua e tagliare)
1 cucchiaino di curcuma
1 cucchiaino e 1/2 di sale
3 cucchiai di prezzemolo fresco tagliato o foglie di coriandolo
1 cucchiaio di succo di limone fresco
1 cucchiaio e 1/2 di zucchero, oppure di miele



1. Scaldare il ghee o l'olio vegetale in un tegame pesante (preferibilmente antiaderente) a fuoco medio/medioalto per circa un minuto. Buttare lo zenzero, il peperoncino, i semi di cumino, i semi di mostarda e friggere per circa 30/45 secondi o fino a quando il cumino diventa marrone dorato. Aggiungere le foglioline di curry e la polvere di assafetida e poi aggiungere immediatamente i cubetti di melanzana. Soffriggere per 810 minuti o fino a quando il ghi o l'olio è assorbito dalla melanzana e i cubetti si sono scuriti.

2. Versare i pomodori, gli spinaci, la curcuma, il sale e metà delle erbe fresche. Cuocere per circa 5 minuti. Aggiungere i ceci bolliti e scolati. Ora ridurre la fiamma a livello mediobasso, coprire parzialmente e lasciar cuocere per mezz'ora, mescolando occasionalmente o fino a quando le melanzane sono soffici. Se si desidera un vegetale più asciutto, togliere il coperchio, aumentare la fiamma facendo evaporare velocemente il liquido in eccesso. Se si desidera un purè di melanzane e pomodori, cuocere a fiamma media, mescolare di frequente per evitare che si bruci, fino a quando gli spinaci, le melanzane e i pomodori si sono ben amalgamati in una spessa salsa cremosa. Prima di offrire a Krsna aggiungere le rimanenti erbe fresche, il succo di limone e lo zucchero.















KRSNA E' IL PADRE
CRISTO E' IL FIGLIO

di SUHOTRA SWAMI



Chi conosce Cristo in verità, conosce Krsna e chi conosce Krsna in verità, conosce Cristo.
Che cosa significa per voi la festa di Natale? Per molti nel mondo occidentale non significa nulla più che una festa di famiglia, dove si scambiano i regali, si beve del vino e si guarda la televisione. Per qualcuno però non è andato perduto il vero significato della festa natalizia.
E' tempo di ricordare e glorificare l'avvento di Gesù Cristo.
Nonostante il Natale abbia un posto importante nella vita sentimentale dei cattolici credenti, l'origine di questa ricorrenza rimane, come tante cose nel cristianesimo, in un buio enigmatico. La data esatta della nascita di Gesù Cristo non si è mai saputa. Il giorno tradizionale del 25 dicembre si riferisce in realtà alla festa pagana del solstizio, che nell'anno 354 d.C. i cristiani romani hanno dichiarato festa per la nascita di Cristo.
Altrettanto poco si sa sull'aspetto fisico di Gesù Cristo.
Visti questi punti così oscuri riguardo al Signore Gesù, potremmo porci una domanda di fondamentale importanza, vale a dire: "Chi è Gesù Cristo?"
Per rispondere a questa domanda non sarebbe assurdo affermare che ogni cristiano ha il suo Cristo personale, perché ovviamente non esiste più nel cristianesimo un Cristo uguale per tutti.
Come dice in una sua lettera un nostro lettore cristiano di Marktredwiz, Thomas Flugel, i cristiani di oggi non hanno più bisogno di un Cristo uguale per tutti. Ciascuna delle persone moderne e liberali che hanno scoperto l'amore per Gesù, lo vede a modo suo, a seconda di come egli si è manifestato nel loro cuore.
In altre parole, amare e conoscere Cristo è diventato un fatto di credo individuale, almeno questo è il pensiero che Martin Lutero ha diffuso profondamente in tutto il mondo. Ma è sufficiente credere alle parole di Lutero, per capire l'essenza trascendentale di Cristo? Potremo veramente, come prometteva Martin Lutero, seguendo la nostra interpretazione soggettiva e volubile del Vangelo, capire ciò che il Signore Supremo ci ha voluto comunicare attraverso Cristo?
Tra il cristianesimo, ispirato agli insegnamenti di Lutero e il cristianesimo del Nuovo Testamento, c'è senz'altro un insuperabile contraddizione, visto che non c'è più un Cristo uguale per tutti, uno che tutte le tendenze cristiane possano accettare, non esiste più neanche una formula comune per esprimere l'amore per Cristo.
Ma il Nuovo Testamento esprime con chiarezza cosa significa amare veramente Cristo: "Se mi amate, osservate i miei comandamenti" (Giov. 14.15), "Se osserverete i miei comandamenti, rimarrete nel mio amore, come io ho osservato i comandamenti del Padre mio e rimango nel Suo amore." (Giov. 15.10)
Sua Divina Grazia A.C. Bhaktivedanta Swami Prabhupada metteva in discussione sempre la seguente domanda, riguardo ai moderni cristiani: "Dov'è il vostro amore per Dio?" Molti cristiani sostengono di non vedere la necessità di avere un Cristo uguale per tutti, perché tutti i cristiani amano Cristo in un modo individuale. Ma quanti di coloro che amano Cristo ubbidiscono ai suoi comandamenti? Quanti di loro hanno smesso di "uccidere" nel senso più vasto del termine, come indicato nel comandamento ebraico "lo tirzach" (non uccidere)? Quanti hanno smesso di desiderare delle donne, anche con la mente, come comandava Gesù (Matteo 5.28)? Come la mettiamo col divorzio, che Cristo ha proibito, se non nel caso di prostituzione, come viene descritto da Matteo 19.9? E chi dei cristiani di oggi si prodiga per diventare un "eunuco di Dio" come raccomanda Gesù a Matteo (19.12)?
Tutte queste regole severe degli albori del cristianesimo sono state eliminate da tanto tempo con una retorica sdolcinata da parte di teologi liberali. Come disse Gesù stesso dei religiosi del suo tempo: "Così anche voi, all'esterno apparite giusti davanti agli uomini, ma all'interno siete pieni di ipocrisia" (Matteo 23.28).
Tutti i comandamenti che possiamo leggere nei Vangeli sono solamente una conseguenza logica del comandamento che Gesù indica come il suo comandamento più importante: "Amerai il Signore Dio tuo con tutto il tuo cuore, con tutta la tua anima, con tutta la tua mente. Questo è il più grande e il primo dei precetti" (Matteo 22.3738)
I cristiani moderni non osservano neanche i comandamenti minori, come possono sostenere di osservare il comandamento più grande?
Per poter amare Dio, bisogna conoscerLo, ma oggi difficilmente i cristiani possono affermare di conoscere il figlio di Dio, Gesù Cristo, per non parlare di suo Padre. Per amare
Dio e conoscerLo bisogna essere, come Gesù, un puro figlio di Dio: "Non che alcuno abbia visto il Padre se non colui che è da Dio; lui ha visto il Padre." (Giov. 6.46)
Basandoci sulle indicazioni del Nuovo Testamento possiamo erigere una formula semplice per scoprire chi è un vero cristiano. Colui che ama e conosce Gesù, osservando i suoi comandamenti, viene innalzato attraverso la sua misericordia alla posizione di poter conoscere ed amare Dio.
Tutti i cristiani dicono che solamente Gesù può essere considerato il vero figlio di Dio: Perché "La gloria di Dio è irraggiungibile per tutta l'umanità" sostengono. Ma malgrado la sua elevata posizione, Gesù ha dato ai suoi discepoli l'istruzione di diventare uguali a lui attraverso l'osservanza dei suoi comandamenti.
Chi si atterrà a queste regole, diventerà un puro figlio di Dio: "A quanti però lo accolsero e credettero nel suo nome diede il potere di diventare figli di Dio." (Giov. 1.12)
Santo Stefano, per esempio, era un cristiano così, i suoi ultimi momenti di vita vengono descritti nel modo seguente: "Ma egli, pieno di Spirito Santo, guardando fisso verso il cielo vide la gloria di Dio e Gesù che stava in piedi alla destra di Dio" (Atti 755).
Gli occhi di Stefano sono stati aperti dall'amore devozionale verso il suo maestro spirituale, Gesù Cristo, in modo da poter vedere la realtà trascendentale, eterna, al di là delle forme illusorie e temporanee di questo mondo materiale. Molto rilevante è a questo proposito la realizzazione personale di Stefano riguardante la relazione tra il Signore Supremo e Suo figlio, Gesù Cristo.
Chi è questo Dio, il Padre di Cristo, che Santo Stefano ha realizzato? Nell'Antico Testamento il Signore era apparso soltanto davanti agli anziani e ai profeti d'Israele  per esempio come cespuglio in fiamme, come colomba, come colonna di fuoco di notte e come nuvola di giorno e così via. Ma la sua forma personale trascendentale è sempre rimasta nascosta ai loro sguardi: "Voi non avete mai ascoltato la sua voce, né avete mai visto la sua figura" (Giov. 5.37). Ciò nonostante ci sono nelle Scritture ebraicocristiane degli accenni alla sublime dolcezza e bellezza della forma spirituale del Signore. Secondo alcuni mistici medioevali, come per esempio Giovanni della Croce, lo scambio tra l'amante e l'amata, come viene descritto nel Cantico dei Cantici, non è una poesia d'amore, ma un cenno alla intima relazione amorosa trascendentale tra l'anima realizzata e la Persona Suprema. Nel V capitolo di questo libro il poeta invoca così l'amore del Signore: "Il Suo capo è oro finissimo, le Sue chiome sono come germogli di palma e nere come il corvo. Gli occhi Suoi sono come colombe lungo ruscelli d'acqua: lavate nel latte e posate lungo copiose correnti. Le Sue gote sono come aiuole d'aranci piantate da profumieri. Le Sue labbra sono gigli e stillano mirra vergine. Le Sue mani fatte a tornio, sono d'oro e piene di giacinti. Il Suo corpo è avorio smaltato di zaffiri. Le Sue gambe sono colonne di marmo posate sopra basi d'oro. Ha l'aspetto del Libano, è distinto come il cedro. La Sua gola è soavissima, Egli è tutto una delizia". (Cantico dei Cantici 5. 11-16)
Gesù doveva in primo luogo insegnare le regole più importanti per una vita semplice e morale.
I cristiani moderni, che non osservano né i comandamenti di Cristo, né possono dare una risposta chiara alla domanda: "Chi è Dio, il Padre?", ci rimproverano spesso, quando spieghiamo che il Dio della loro tradizione è lo stesso che glorifichiamo noi. "Cristo non ha mai parlato di Krsna", rispondono indignati. Il nome "Krsna" è introvabile sia nell'Antico Testamento che nel Nuovo Testamento. Non vedono tuttavia il bosco pieno di alberi, perché il nome "Krsna" è già contenuto nel nome di "Cristos". La lingua greca, lingua originale del Nuovo Testamento, dalla quale abbiamo adottato il nome di Cristo, è strettamente imparentata con il sanscrito, madre di tutte le lingue indoeuropee. Inoltre circa trecento anni prima che Gesù camminasse su questa Terra, Alessandro il Grande, conquistò il nordovest dell'India. Di conseguenza i Greci erano già a conoscenza dell'avatara Krsna, il Signore nato a Vrndavana da una famiglia di semplici pastori. Per questo non bisogna meravigliarsi se la parola greca equivalente ad avatara "Messia" sia Cristos.
Nella stessa parola che indica la divinità di Gesù Cristo il figlio di Dio, è incluso anche il nome del Padre  Krsna.
Non si trova Krsna nelle Scritture cristiane? La prossima volta che Krsna scenderà su questa Terra sarà alla fine del kaliyuga, un'era molto degenerata. Il Signore apparirà come Kalkiavatara.
Secondo lo SrimadBhagavatam, la Scrittura sacra antica di cinquemila anni, che descrive l'incarnazione del Signore Supremo, l'era del kaliyuga è già incominciata e peggiorerà sempre di più, finché dopo molte migliaia di anni gli esseri umani saranno quasi completamente atei con un grado di civilizzazione animalesca. In quel tempo Dio, la Persona Suprema, in veste di Kalkiavatara, con una corona sul capo, armeggiando una spada e cavalcando un cavallo bianco, punirà i furfanti. Con occhi rossi per l'ira annienterà tutti gli esseri umani, a parte i Suoi devoti, che prenderanno in consegna la Terra e inizieranno la seguente era, il satyayuga, l'era della verità. Preghiamo i nostri lettori cristiani scettici di leggere il capitolo dell'Apocalisse di San Giovanni, dove possiamo trovare la descrizione della fine dell'era dei grandi peccati sulla Terra.
Egli appare e "Suo nome è il Verbo". Egli cavalca un cavallo bianco e "I Suoi occhi sono come fiamma ardente, sul capo numerosi diademi". "Dalla Sua bocca esce una spada affilata per colpire con essa la gente... è Lui che pigerà il tino dell'ira furente di Dio, l'Onnipotente".
Ci si può senz'altro chiedere come mai le informazioni su Krsna sia nell'Antico che nel Nuovo Testamento siano così vaghe e celate. La colpa è dei destinatari di queste Scritture, che appartenevano alla classe degli yavana (barbari, carnivori), che non erano né molto intelligenti, né molto credenti. Gesù doveva innanzitutto insegnare loro le regole più importanti per una vita semplice e morale. A questo scopo doveva perfino mettere in mostra i suoi poteri mistici, per poter avvicinare gli ascoltatori duri di comprendonio e portar loro il suo messaggio. Ecco perché diceva: "Se non vedete segni e prodigi voi proprio non
credete". (Giov. 4.48), oppure: "Per questo parlo loro in parabole, perché vedendo non vedono, udendo non odono né comprendono" (Matteo 13.13), oppure: "Ancora molte cose ho da dirvi, ma non le potete portare per ora" (Giov. 16. 12).
Osserviamo adesso i caratteri dei suoi apostoli ai quali rivelava più che agli altri: per esempio Giuda Iscariota lo tradì, Pietro lo rinnegò tre volte dopo la sua condanna e non si trovò nessuno per la difesa. Tommaso non poté credere che egli fosse risorto. Non ci si meraviglia che Gesù li avesse biasimati: "Generazione incredula e perversa, fino a quando dovrò restare con voi? Fino a quando dovrò sopportarvi?" (Matteo 17.17)
Nonostante la Bibbia non descriva molto chiaramente l'Essere Supremo e Assoluto, indica senza equivoco il metodo per avvicinarLo: "...e chiunque avrà invocato il nome del Signore sarà salvato" (Lettera ai Romani, la 13); "Salvami per il Tuo nome, o Dio" (Salmi, 54.3); "Innalza a Dio voci di giubilo, o Terra tutta quanta. Cantate salmi a Suo nome" (Salmi 65.2). Quali nomi di Dio dobbiamo cantare? Ha Dio un nome solo? Naturalmente no. Solamente nella Bibbia troviamo molti nomi sacri come Geova, Adonai, Elohim ed Eli. La lista non si ferma qui, perché Dio viene glorificato in tutto il mondo con tanti altri nomi, come viene confermato nel salmo 48.11: "Come il Tuo nome, o Dio, così la Tua lode giunge agli ultimi confini del mondo".
Sri Caitanya Mahaprabhu, la manifestazione di Krsna che cinquecento anni fa è apparsa in India per insegnare a tutta l'umanità la religione universale del canto del Santo Nome, diceva in una preghiera: "O mio Signore, il Tuo Santo Nome soltanto può concedere a tutti gli esseri viventi tutte le benedizioni e per questo Tu hai centinaia, migliaia di nomi, come Krsna e Govinda. Questi nomi trascendentali Tu li hai dotati di tutte le Tue trascendentali energie. Non esiste neppure una regola rigida per cantare questi nomi". Dopo di che Egli Si vestì del ruolo di anima condizionata, per venire in aiuto a tutti i miscredenti che oggigiorno si trovano in tutte le religioni (siano essi cristiani, induisti, buddisti, o musulmani) e con umiltà disse: "O mio Signore, nella Tua infinita generosità ci dai la possibilità di avvicinarTi semplicemente attraverso i Tuoi Santi Nomi, ma Io sono così sfortunato perché non sono attratto da essi."
L'indifferenza verso la misericordia del Signore nella Sua forma del Santo Nome, viene spesso manifestata molto chiaramente da parte di molti sedicenti cristiani che solo per l'appartenenza formale ad una certa Chiesa si dichiarano "salvati". Riempiono le loro giornate di cose mondane e senza senso, e dedicano solamente una o due ore della domenica a Dio, per poi condannare i "noncristiani" che si prodigano ventiquattro ore al giorno per meditare sul Santo Nome di Krsna.
Noi non vogliamo prescrivere loro dei doveri religiosi al di fuori della loro tradizione, basta che seguano l'esempio dato dai loro maestri: "Benedirò il Signore in ogni tempo ed avrò sempre la Sua lode sulla mia bocca" (Salmi, 33.2)
Non è nel nostro intento criticare gli altri per motivi settari. Vorremmo solamente ricordare ai nostri fratelli cristiani che il vero traguardo della religione non consiste nel sedersi comodamente in questo mondo pieno di sofferenza, di nascite e morti, ma di risvegliare nel nostro cuore l'amore per Dio, in modo da poter assaporare in ogni momento la compagnia del Signore, sia in questo mondo che nel prossimo. Il Signore Si è reso facilmente avvicinabile attraverso il canto dei Suoi Santi Nomi, e noi preghiamo umilmente chi ha difficoltà nel glorificare il Signore cantando i Suoi Santi Nomi  ed essere in questo modo regolarmente in contatto con Lui  di stare un po' in nostra compagnia per imparare il canto del mantra: Hare Krsna, Hare Krsna, Krsna Krsna, Hare Hare/Hare Rama, Hare Rama, Rama Rama, Hare Hare. Semplicemente attraverso il canto regolare di questo maha-mantra (Il grande canto della liberazione) si adempiono tutti i doveri religiosi di tutte le Scritture del mondo, ci si immerge nello splendore di Dio e la mente e i sensi vengono soddisfatti senza difficoltà. In questo modo non si è più disturbati da desideri lussuriosi, condannati sia da Gesù Cristo che da molti altri maestri santi, sia dell'Est che dell'Ovest.
Srila Rupa Gosvami, uno dei discepoli più intimi di Sri Caitanya, scriveva: "Non so quanto nettare abbiano prodotto le due sillabe Krsna. Quando si canta il Santo Nome del Signore sembra che danzi sulla bocca e noi desideriamo avere molte, moltissime bocche. Quando quel nome entra nell'orecchio, desideriamo avere milioni di orecchie. E quando il
Santo Nome danza nel cortile del cuore, la mente è finalmente calma e i sensi tranquilli. (Caitanyacaritamrta, Antyalila 1.99)
Quando i nostri cuori si saranno purificati completamente tramite il canto dei Santi Nomi, si schiuderanno i nostri occhi e il regno nascosto e le attività del Signore Supremo, Dio, diventeranno visibili. Quando il devoto ha assaporato la nettarea compagnia del Signore, perde qualsiasi interesse per i resti già masticati dei futili piaceri materiali, nei quali molti degli uomini ipocriti sono coinvolti oggigiorno, come per esempio il sesso, la droga, il consumo di carne, la musica mondana, ecc.
Srila Narottama dasa Thakura ha scritto a proposito dell'esperienza trascendentale e profonda che ci è accessibile attraverso i Santi Nomi di Krsna: "Il luogo meraviglioso, Vrndavana, è un regno trascendentale nel mondo spirituale e consiste unicamente della pietra filosofale. Ci sono tanti meravigliosi templi di pietre preziose e i cigni rajahamsa giocano nelle acque della Yamuna che attraversa il paesaggio trascendentale. In questo fiume sacro c'è un bellissimo fiore di loto d'oro con cento petali."
"Nel mezzo di questo fiore di loto c'è una piattaforma d'oro circondata da otto petali. Su questi otto petali stanno le otto più importanti servitrici, iniziando da Lalita e Visakha. Sulla piattaforma è seduta in un trono d'oro la coppia divina. La bella Radhika è accanto a Sri Krsna. La bellezza e la grazia delle forme di Sri Sri RadhaGovinda nelle Loro conversazioni con sorrisi e risa, spruzzano fiumi di nettare".
Narottama dasa dice: "Possano questi giochi eterni, pieni di felicità trascendentale, essere per sempre presenti nel mio cuore."















LA FESTA DELLA
DOMENICA

Ogni domenica pomeriggio in questi centri Hare Krsna:

Asti  Roatto  Frazione Valle Reale 20  Tel. (0141)938406
Bergamo  Villaggio Hare Krishna  Strada Per Terno
Chignolo D'Isola  Tel. (035)490706
Bologna  Via Ramo Barchetta 2  Castagnolo Minore  Bentivoglio  Tel. (051)863924
Firenze  Villa Vrindavana  Via Scopeti 108
San Casciano In Val Di Pesa  Tel. (055)820054
Macerata  Centro Nityananda  Contr. S. Paterniano 4  Potenza Picena  Tel. (0733)672314
Napoli  Via Vesuvio 33/35  Ercolano  Tel. (081)?390398
Roma  Via Tor Tre Teste 142  Tel. (06)262913
Vicenza  Prabhupadadesa  Albettone  Via Roma 9  Tel. (0444)790573/790566
Svizzera Italiana  Bellinzona  Fattoria Nandagrama  Contone  Tel. (004192)622747
Brescia  Hare Krishna Club
Tel. (030)2400995
E a casa dei devoti
Cagliari  Flumini Quartu  Tel. (070)805534
Genova  Quarto  Tel. (010)386886
Palermo  Tel. (091)6700385
Pisa  Perignano  Tel. (0587)616194
Pistoia  Tel. (0573)424535
Roma  Riano  Tel. (06)9081039
Savona  Finale Ligure  Tel. (019)695284
Terni  Tel. (0744)303011
Varese  Arcumeggia  Tel. (0332)624081















Scritture Vediche

SRIMADBHAGAVATAM

Il Sacrificio Di Sati

La storia che vi presentiamo, adattata da Lalita Govinda devi dasi, è estratta dal VI canto dello SrimadBhagavatam, il Grande classico della spiritualità scritto cinquemila anni fa da Krsna Dvaipayana Vyasa, tradotto dall'originale sanscrito da Sua Divina Grazia A. C. Bhaktivedanta Swami Prabhupada. Lo Srimad-Bhagavatam, l'essenza di tutte le Scritture vediche, è la scienza spirituale che ci permette di conoscere non solo la sorgente ultima di ogni cosa, l'Essere Supremo, ma anche la relazione che ci unisce a Lui, e ci informa che il nostro dovere è di agire per migliorare la società umana in base a questa conoscenza infallibile. Chi fosse interessato all'intera opera può contattare la Bhaktivedanta Book Trust Italia.



In tempo remoto, i capi della creazione universale compirono un grande sacrificio, e in questa grande occasione tutti i grandi saggi, i filosofi, gli esseri celesti e le divinità del fuoco si riunirono con i loro seguaci.
Quando Daksa, il capo dei progenitori, fece il suo ingresso, lo splendore del suo corpo illuminò l'intera assemblea.
Colpiti da tale splendore, tutte le divinità del fuoco e gli altri partecipanti della grande assemblea, eccetto Brahma e Siva, si alzarono in segno di rispetto.
Pur debitamente accolto da Brahma che presiedeva la grande assemblea, Daksa restò colpito nel vedere che Siva rimaneva seduto e non manifestava alcun segno di rispetto; s'infuriò e con occhi minacciosi cominciò a pronunciare dure parole contro Siva.
"O saggi, o brahmana e divinità del fuoco presenti in questa assemblea, vi prego, ascoltatemi con attenzione, perché voglio parlare delle buone maniere della gente educata. Non parlo per ignoranza o per invidia. Siva ha disonorato il nome e la fama dei governatori dell'universo e ha contaminato l'uso delle buone maniere. Poiché egli è privo di vergogna, non conosce l'arte di comportarsi bene. Sposando mia figlia in presenza del fuoco e dei brahmana Siva ha già accettato di essere subordinato a me.
I suoi occhi sembrano quelli di una scimmia, eppure ha sposato mia figlia, i cui occhi sono simili agli occhi di una cerbiatta, eppure non si è alzato per ricevermi e non ha ritenuto opportuno accogliermi con parole gentili.
Non avevo alcun desiderio di dare mia figlia a questa persona. Egli vive in posti immondi come i crematori e i suoi compagni sono i fantasmi e i demoni. Sempre nudo come un pazzo, cosparge il suo corpo di cenere. Non si lava regolarmente e si orna di teschi e di ossa. E' la creatura più pazza e infausta. Per questo egli è caro ai dementi che sono situati nell'ignoranza più grossolana."
Senza ascoltare le richieste dell'assemblea che apprezzava Siva per il suo comportamento gentile verso le persone che si trovano in difficoltà e verso coloro che si trovano nelle tenebre dell'ignoranza, cui offre rifugio e graduale elevazione alla comprensione spirituale, Daksa, in preda a una grande collera, vedendo Siva che rimaneva seduto come se gli fosse ostile, lo maledisse e se ne tornò a casa.
Dopo aver appreso che Siva era stato maledetto, Nandisvara, uno dei suoi compagni più intimi, fu preso da una terribile collera, i suoi occhi s'iniettarono di sangue ed egli si accinse a maledire Daksa e tutti i brahmana presenti che avevano tollerato le parole dure di Daksa e la maledizione lanciata contro Siva. In risposta alla maledizione di Nandisvara, il saggio Bhrgu maledisse i seguaci di Siva a diventare atei. Questo scambio di maledizioni tra i seguaci di Siva e i sostenitori di Daksa e di Bhrgu fece nascere in Siva una grande tristezza. Senza dir parola, egli lasciò l'arena del sacrificio, seguito dai suoi discepoli.
La tensione tra genero e suocero continuò a lungo, e quando Brahma nominò Daksa capo di tutti i progenitori dell'universo, quest'ultimo diventò molto orgoglioso.
Mentre gli abitanti dei pianeti celesti passavano nel cielo, la casta Sati, figlia di Daksa e moglie di Siva, li sentì parlare di un grande sacrificio compiuto da suo padre. Quando vide le bellissime mogli degli esseri celesti, splendidamente adornate, che si recavano alla cerimonia, Sati disse al marito: "Mio caro Signore, tuo suocero si sta preparando ad eseguire grandi sacrifici e tutti gli esseri celesti si stanno recando là. Penso che tutte le mie sorelle siano andate alla cerimonia con i loro mariti per vedere i parenti. Anch'io desidero ornarmi con i gioielli ricevuti in dono da mio padre e partecipare a questa assemblea in tua compagnia. Tutti i miei parenti sono riuniti là e io sono ansiosa di rivederli.
O migliore tra gli esseri celesti, come può una figlia rimanere indisturbata nell'apprendere che nella casa del padre si sta svolgendo una celebrazione festiva? Pur considerando il fatto che non sono stata invitata, non c'è nulla di male se ci si reca nella casa del padre senza invito.
Ti prego, sii buono con me e soddisfa il mio desiderio. Mi hai accettato come la metà del tuo corpo, perciò mostrami la tua gentilezza e accetta la mia richiesta".
Dopo aver ascoltato le parole della sua amata moglie, Siva, il liberatore della collina Kailasa disse sorridendo:

vidyatapovittavapurvayahkulaih
satam gunaih sadbhir asattametaraih
smrtau hatayam bhrtamanadurdrsah
stabdha na pasyanti hi dhama bhuyasam

"Sebbene la cultura, l'austerità, la ricchezza, la bellezza, la giovinezza e l'eredità familiare siano le sei qualità proprie delle persone molto elevate, chi è orgoglioso di possederle diventa cieco, perde il buon senso e non è più in grado di apprezzare le glorie delle grandi personalità." Ci si può chiedere perché Daksa, che era così colto, ricco e austero, e discendeva da una famiglia di grande nobiltà, avesse potuto incollerirsi senza ragione con un'altra persona. Si può rispondere affermando che se le qualità della buona educazione di una nobile parentela, della bellezza e di sufficienti ricchezze si ritrovano in una persona che s'inorgoglisce di ciò che possiede, il risultato che ne deriva è pessimo. Il latte è un ottimo alimento, ma quando viene toccato da un serpente velenoso diventa velenoso. Similmente, beni materiali come la cultura, la bellezza, la ricchezza e la nobiltà sono certamente positivi, ma quando diventano l'ornamento di persone di natura maliziosa agiscono in modo contrario. Canakya Pandita ce ne offre un altro esempio: un serpente che porti sulla testa una gemma è ugualmente temibile perché rimane un serpente. Per natura il serpente è invidioso degli altri esseri, anche se questi ultimi sono innocenti. Similmente, sebbene Daksa avesse molte qualità materiali, le sue qualità erano contaminate poiché egli era orgoglioso dei suoi possedimenti e provava invidia. Qualche volta, quindi, può essere dannoso per una persona che vuol progredire nella coscienza di Krsna, possedere queste qualità materiali. Nelle sue preghiere a Krsna, Kuntidevi si rivolge a Lui chiamandoLo akincanagocara, per significare che Egli è Colui che può facilmente essere avvicinato da chi è privo di ogni risorsa materiale. Il fallimento materiale è un vantaggio ai fini del progresso nella coscienza di Krsna, sebbene una persona cosciente della sua eterna relazione col Signore Supremo possa utilizzare anche i suoi beni materiali per il servizio del Signore; in tal caso questi beni, come una grande cultura, la bellezza e una nobile discendenza, diventano gloriosi. In altre parole, se una persona non è cosciente di Krsna, tutti i suoi possedimenti materiali sono zero, ma quando si antepone a questo zero l'Uno Supremo, immediatamente il suo valore sale a dieci. Lontano dall'Uno Supremo lo zero è sempre zero; si possono mettere insieme centinaia di zeri, ma il valore rimarrà sempre zero. Se le risorse materiali non vengono usate nella coscienza di Krsna possono causare la rovina e degradare colui che le possiede.
Non bisogna andare a casa di nessuno se si tratta di una persona che ha la mente disturbata. Essere ferito dalle frecce di un nemico è meno doloroso che essere colpito dalle dure parole di un parente.
Mia cara moglie dalla candida pelle, è evidente che tra le molte figlie di Daksa tu sei la preferita, eppure non riceverai onori nella sua casa perché sei mia moglie. Anzi, dovrai
soffrire a causa della tua relazione con me".

papacyamanena hrdaturendriyah
samrddhibhih purusabuddhisaksinam
akalpa esam adhirodhum anjasa
param padam dvesti yathasura harim

"Un uomo che si lascia guidare dal falso ego, e vive quindi in uno stato di sofferenza mentale e fisica, non può tollerare la gloria delle persone realizzate; incapace di elevarsi al livello della realizzazione spirituale, invidia queste persone proprio come i demoni invidiano il Signore Supremo." (S.B. 4.3.21)
Questo verso spiega la vera ragione dell'inimicizia tra Siva e Daksa. Daksa invidiava la posizione elevata di Siva, in quanto Siva incarna una qualità del Signore Supremo, e proprio a causa del contatto diretto con l'Anima Suprema, Siva era onorato e aveva ricevuto un seggio migliore del suo. Ma vi erano anche molte altre ragioni. Poiché era inorgoglito della sua posizione materiale, Daksa non poteva tollerare la posizione di Siva; perciò la sua collera nel constatare che Siva non si era alzato in sua presenza era stata solo la manifestazione finale della sua invidia. Siva è in continua meditazione e percepisce sempre l'Anima Suprema, come è confermato nell'espressione purusabuddhisaksinam. Coloro che concentrano sempre la loro intelligenza nella meditazione su Dio, la Persona Suprema, raggiungono una posizione molto elevata e non possono essere imitati da nessuno, specialmente dalle persone comuni. Quando Daksa era entrato nell'arena dello yajna, Siva era immerso in meditazione, e forse non si era nemmeno accorto che Daksa stava entrando; ma questi colse l'occasione per lanciargli una maledizione, perché da lungo tempo manteneva un atteggiamento invidioso verso Siva. Le persone che hanno raggiunto la vera realizzazione del sé vedono ogni corpo individuale come un tempio del Signore Supremo poiché il Signore abita nel corpo di ognuno nel Suo aspetto di Paramatma. L'omaggio che si offre a una persona non è indirizzato al corpo materiale, ma alla presenza del Signore Supremo. Perciò colui che è sempre in meditazione sul Signore Supremo è sempre intento a offrire i suoi omaggi. Ma a causa del suo limitato avanzamento, Daksa era portato a pensare che l'omaggio era rivolto al corpo materiale, e vedendo che Siva non offriva gli omaggi al suo corpo diventò invidioso. Queste persone, incapaci di elevarsi al livello di anime realizzate come il Signore Siva, sono sempre piene d'invidia. L'esempio che il verso ci offre è molto appropriato. Gli asura, demoni o atei, invidiano sempre il Signore Supremo, e desiderano soltanto ucciderLo. Anche in quest'epoca troviamo alcuni cosiddetti studiosi che commentano la Bhagavadgita, ma sono invidiosi di Krsna. Così, commentando le parole del Signore Supremo, manmana bhava mad-bhaktah (B.g. 18.65)  Pensa sempre a Me, diventa Mio devoto e sottomettiti a Me  i cosiddetti studiosi affermano che non è a Krsna che dobbiamo arrenderci. Questa è invidia. Gli asura, ossia gli atei, i demoni, senza alcuna ragione o causa invidiano Dio, la Persona Suprema. Similmente, invece di offrire il loro omaggio alle persone realizzate, gli sciocchi che non possono raggiungere un livello più alto di realizzazione spirituale sono sempre invidiosi, senza alcuna ragione.
"Mia cara e giovane moglie certamente gli amici e i parenti si scambiano i saluti alzandosi in piedi, dandosi reciprocamente il benvenuto e offrendo i loro omaggi. Ma coloro che più si sono elevati al piano trascendentale, offrono questo omaggio all'Anima Suprema che risiede nel corpo, e non alla persona che si identifica con il corpo.
Perciò non dovresti andare a trovare tuo padre ma se, nonostante le mie istruzioni, deciderai di andare da lui, il futuro non sarà roseo per te. Tu sei estremamente rispettabile, e se un tuo parente ti insultasse, questo insulto avrebbe subito per te lo stesso effetto della morte". Sati allora si sentì molto triste e cominciò a piangere, poi lasciò suo marito e con il respiro pesante per la collera e la sofferenza si recò da suo padre.
Quando videro Sati partire tutta sola, migliaia di discepoli di Siva la seguirono prontamente.
I discepoli di Siva fecero sedere Sati sulla groppa di un toro e le diedero il suo uccellino preferito. Avevano portato un fiore di loto, uno specchio e altri oggetti per il suo piacere e reggevano sopra la sua testa un grande baldacchino.
Seguita da una banda di tamburi, conchiglie e trombe, l'intera processione era solenne come un corteo regale.
Quando Sati raggiunse l'arena del sacrificio, per paura di Daksa nessuno dei membri dell'assemblea la ricevette benevolmente.
Soltanto la madre e la sorella, con le lacrime agli occhi e il viso lieto, l'accolsero e si trattennero piacevolmente con lei. Ma Sati non rispose alle loro parole di benvenuto.
Giunta all'arena del sacrificio, Sati vide che non c'erano offerte per suo marito Siva. In seguito capì che suo padre non soltanto aveva evitato di invitare Siva, ma pur vedendo la sua nobile moglie, non l'aveva voluta ricevere. Perciò fu invasa da una grande collera e guardò suo padre come se i suoi occhi volessero ridurlo in cenere. I seguaci di Siva volevano uccidere Daksa, ma Sati ordinò loro di calmarsi.
Era molto dispiaciuta e condannò suo padre, parlando contro di lui in presenza di tutti. "Siva è il più amato tra tutti gli esseri viventi. Soltanto tu potresti essere invidioso di questo essere che è libero da ogni inimicizia. Un uomo come te non fa che denigrare le qualità altrui. Siva, invece, non solo non trova difetti negli altri, ma se qualcuno ha una minima qualità la valorizza grandemente. E' una grande sfortuna che tu abbia trovato difetti in un'anima così nobile.
Mio caro padre, tu stai commettendo la più grave offesa invidiando Siva, il cui nome stesso composto da due sillabe, si e va, purifica ogni essere dalle attività colpevoli. I suoi ordini non sono mai trascurati. Siva è sempre puro, e nessuno, tranne te, lo invidia.
Chi ascolta una persona irresponsabile, che pronuncia bestemmie contro il Signore della religione, dovrebbe otturarsi le orecchie e andarsene, se non è in grado di punirlo. Ma se è in grado di uccidere, dovrebbe, con la forza, tagliare la lingua dell'offensore, eliminarlo e subito dopo porre fine alla propria vita. Perciò non sopporterò più a lungo questo corpo indegno che ho ricevuto da te, tu che sei l'offensore di Siva. E' meglio eseguire il proprio dovere che criticare il dovere degli altri. Talvolta gli spiritualisti elevati possono astenersi dal seguire le regole dei Veda perché sono esenti dall'obbligo di seguirle, proprio come gli esseri celesti viaggiano nello spazio mentre gli uomini camminano sulla superficie della terra.
Le direttive contenute nei Veda si riferiscono a due categorie di attività, quelle destinate a coloro che sono attratti dal godimento materiale e quelle destinate a coloro che sono distaccati dalla materia. A queste due categorie di attività corrispondono due categorie di persone che manifestano caratteristiche differenti. E' contraddittorio cercare di vedere entrambe queste categorie di attività nella stessa persona, tuttavia la persona che è situata al livello della trascendenza può trascurarle entrambe.
Mio caro padre, né tu, né coloro che ti adulano possono immaginare l'opulenza di cui godiamo, è sufficiente la nostra volontà per manifestare ogni sorta di ricchezza, e ciò è possibile solo alle grandi personalità, alle anime realizzate situate nella rinuncia.
Tu hai commesso un'offesa ai piedi di loto di Siva, e sfortunatamente il mio corpo è un prodotto del tuo. Provo molta vergogna per questa nostra relazione corporea, e condanno me stessa perché il mio corpo è contaminato da una relazione con una persona che ha offeso l'essere più elevato che esista. Quando, a causa della nostra relazione familiare, Siva mi chiama Daksayani, subito divento triste e l'allegria e il sorriso scompaiono dal mio volto. Mi dispiace molto che il mio corpo, simile a un sacco, sia stato generato da te, perciò lo lascerò immediatamente. Mentre così parlava a suo padre nell'arena del sacrificio, Sati si sedette sul terreno, volgendosi verso il nord. Avvolta in abiti color zafferano, si purificò con l'acqua, poi chiuse gli occhi per concentrarsi col metodo dello yoga mistico.
Dapprima ella si sedette nella posizione richiesta, poi fece salire l'aria vitale fino all'ombelico, poi fino al cuore e gradualmente al passaggio polmonare, e di qui fino alle sopracciglia. Indi, allo scopo di lasciare il corpo che era stato affettuosamente sulle ginocchia di Siva, Sati, piena di collera verso suo padre, cominciò a meditare sull'aria che trattiene il fuoco all'interno del corpo.
Concentrando la sua meditazione sui santi piedi del marito Siva, il maestro supremo dell'intero universo, Sati si purificò completamente da ogni traccia di peccato e lasciò il corpo sotto l'effetto della sua meditazione sul fuoco.
Mentre tutti parlavano della prodigiosa morte volontaria di Sati, i servitori che l'avevano accompagnata si preparavano ad uccidere Daksa con le loro armi.
Mentre essi avanzavano risolutamente, Bhrgu Muni si accorse del pericolo e offrendo oblazioni nel lato meridionale del fuoco sacrificale, pronunciò subito alcuni mantra che hanno il potere di uccidere immediatamente coloro che disturbano il compimento di un sacrificio. Dal fuoco del sacrificio uscirono gli esseri celesti chiamati Rbhu che attaccarono i servitori di Sati ma questi ultimi fuggirono in ogni direzione e scomparvero.
(continua)















L'OSSERVATORE
VEDICO

Commenti a fatti e avvenimenti del nostro tempo a cura di Goura Krsna dasa  Giorgio Cerquetti



LA PIGRIZIA

"La grande maggioranza degli esseri viventi trascorre la gran parte del suo tempo non facendo niente. Mangiano quando possono, amoreggiano quando la natura comanda, obbediscono saltuariamente a vari obblighi sociali. Ma per il resto del tempo si rilassano in un dolce far niente". Lo ha scoperto un gruppo di zoologi e biologi americani, che ha dato vita ad una nuova specializzazione. L'"analisi della distribuzione dei tempi" nel mondo animale.
"Se si studia sul campo un essere vivente per un sufficiente periodo di tempo  scrive Joan Herbers, zoologa dell'Università del Vermont e antesignana di questo tipo di ricerche si arriva alla conclusione che essere pigri è una caratteristica universale nel regno animale."
AA questo punto qualcuno potrebbe concludere che è sbagliato considerare l'ozio un peccato, se il nostro punto di riferimento è la natura allora l'inattività non deve essere più considerata una vergognosa debolezza di cui dispiacersi.
Rileggendo il quattordicesimo capitolo della Bhagavad-gita "Le tre influenze della natura materiale" scopriamo che la natura materiale è formata da tre influenze: virtù, passione e ignoranza. Quando l'essere vivente, la cui natura originale è spirituale, entra in contatto con la natura materiale, diventa inevitabilmente condizionato da queste tre influenze.
La peggiore delle tre influenze materiali è l'ignoranza, causa di illusione, follia e pigrizia.
Sul binomio inscindibile ignoranza e pigrizia Srila Prabhupada scrisse: "Le Scritture Vediche ci danno la definizione dell'ignoranza dicendo che il suo influsso impedisce di capire le cose come sono. Per esempio, tutti gli uomini hanno visto i propri nonni morire, dovrebbero dedurre quindi che anche loro, come i loro figli, un giorno moriranno: l'uomo è dunque mortale. La morte è sicura, eppure continuano freneticamente ad accumulare denaro lavorando duramente giorno e notte senza mai preoccuparsi dell'anima eterna. Questa è la loro follia. E in questa folle corsa sono riluttanti all'idea di ampliare la loro comprensione spirituale. Questi uomini sono molto pigri."
In quale categoria vi trovate? Quando siete invitati ad approfondire la vostra identità spirituale accettate oppure dite di non aver tempo, che è troppo faticoso, che comunque non cambierà niente e così via, pur di non affrontare decisamente la questione?"
Vi sentite stanchi, depressi e sfiduciati e manifestate scarso interesse per la conoscenza? Purtroppo siete vittime della natura materiale, l'aspetto animale sta prendendo il sopravvento sulla vostra originale e costituzionale realtà spirituale.
Mentre le specie animali sono impegnate solo in attività condizionate come mangiare, dormire, riprodursi e difendersi, l'essere umano può coscientemente affrancarsi dalla morsa tremenda delle tre influenze della natura materiale e far rivivere la sua normale ed eterna personalità spirituale.
E' vero che tra gli animali bloccati dal flusso dell'ignoranza predomina la pigrizia e l'inattività, ma perché non dovremmo tentare come esseri umani una possibile via d'uscita che ci porti al di là di ogni influenza?
Nella Bhagavad-gita Krsna spiega che l'influsso negativo della natura materiale svanisce gradualmente quando l'essere vivente comincia a vedere le cose così come sono.
La pigrizia materialmente e spiritualmente è un fenomeno negativo. Sbagliano i metodi religiosi che predicano l'astensione dall'azione, piuttosto che sospendere ogni attività dobbiamo purificare le nostre azioni. I nostri atti purificati grazie ad uno scopo spirituale e ad un'attitudine devozionale, potranno sembrare a prima vista del tutto ordinari, in realtà sono liberi da ogni contaminazione materiale.
Le azioni della persona devota di Dio trascendono le tre influenze della natura materiale e non generano pigrizia e ignoranza. La coscienza eterna dell'individuo entra quando, attraverso la nascita in un corpo animale, perde la percezione di se stessa. Solo gli esseri umani possono pensare e chiedersi: "Chi siamo noi?"
Facendo un buon uso della forma umana saremo in grado di purificare gradualmente la nostra coscienza e arrivare finalmente, dopo molte vite, alle risposte fondamentali. Chi siamo noi, chi è Dio, che cosa è la vita e qual è lo scopo dell'intera manifestazione cosmica. Pensateci su, riposatevi se ne avete bisogno, ma attenti alla pigrizia, fa parte della "natura".















QUANTO VALIAMO?

di JAYADVAITA SWAMI

"Grazie all'inflazione" dice una recente notizia di agenzia dell'Associated Press "oggi costiamo circa cinque volte e mezzo più di quanto costassimo pochi anni fa. Il calcio, il magnesio, il ferro e gli altri elementi chimici del corpo di un adulto costavano pressappoco duemila lire, nei primi anni di questo decennio; ora costano circa undicimila" secondo il dottor Harry Monsen, professore di anatomia della facoltà di medicina dell'Università dell'Illinois, USA "e il prezzo continuerà a salire, come quello dei cadaveri e degli scheletri" ha detto. "Siamo presi dalla spirale dell'inflazione".
Quello in cui siamo presi, in realtà, è ben più della spirale dell'inflazione.
Siamo presi in quello che la letteratura vedica definisce come vera e propria essenza dell'illusione: sbagliare nel capire veramente chi siamo.
"La maggior parte del corpo umano" continua l'articolo, "è composta da acqua. In una persona di circa sessanta chili" dice il dottor Monsen "ci sono circa cinque chili di calcio, un chilo e mezzo di fosfati, un po' più di mezzo chilo di potassio, quattro etti abbondanti di zolfo e anche di sodio, circa sessanta grammi di magnesio e meno di mezz'etto di ferro, rame e iodio".
Vi sembra di parlare di voi?
Pensateci un attimo. Questo corpo è per lo più fatto di acqua secondo il dottor Monsen.
Ma quando pensate a chi siete, a voi stessi, alla vostra identità, pensate a qualcosa di acquoso?
Nel corso della vostra vita, avrete bevuto e passato moltissima acqua. E l'acqua è entrata e uscita, ma voi siete ancora qui. Che cos'è allora quel voi? Calcio, fosfati, potassio, zolfo, è questo l'elemento essenziale della vostra identità?
Sodio, magnesio, ferro, rame_?
La questione è semplice. Se analizziamo i nostri corpi, non troveremo più di un barile di acqua e qualche elemento chimico per una decina di migliaia di lire.
Ma quando pensiamo a noi stessi, a chi siamo davvero, istintivamente sappiamo di essere qualcosa più di questo.
La conclusione: non siamo questo corpo materiale.
Con la nostra intelligenza, dovremmo cercare di capire la differenza tra il corpo e l'essere vivente.
Il corpo è composto da elementi chimici (zolfo, iodio, ecc.) mentre la vera identità dell'essere vivente è la coscienza.
Un corpo con coscienza è una persona; un corpo senza coscienza è un cadavere.
"I cadaveri" dice l'Associated Press "Sono più cari che mai".
Il dottor Monsen prevede che presto il prezzo sfiorerà il mezzo milione.
Il prezzo della coscienza invece è inestimabile.
L'intelligenza, i desideri, la gentilezza, l'amore sono sintomi della coscienza.
Quindi, in poche parole, è la coscienza l'elemento essenziale e prezioso del nostro corpo.
L'Associated Press ha mandato un interessante notizia sul valore del corpo, ma dovremmo essere molto più interessati a capire l'essere che risiede dentro al corpo.
Che cosa ci fa dare questo gran valore al nostro corpo finché siamo dentro a esso?
Se ce lo chiediamo capiremo l'importanza della coscienza: è la coscienza che dà vita al corpo e lo rende temporaneamente tanto prezioso.
Questa coscienza si chiama atma, anima o spirito, e le Scritture vediche spiegano che se vogliamo capire il vero significato della vita dobbiamo indagare sulla nostra identità spirituale, al di là dei nostri corpi.
La maggior parte di noi crede di essere il corpo. Quando pensiamo a noi stessi come Italiani, Americani o Indiani, bianchi o neri, uomini o donne, grandi o bambini, queste non sono altro che caratteristiche dei nostri corpi.
Diamo una tale importanza al nostro corpo che in sostanza non vale proprio nulla, mentre ignoriamo la preziosa anima, la coscienza, che è all'interno del corpo.
"Quando la gente viene a sapere di esser costata solo duemila lire rimane scioccata." diceva il dottor Monsen "Sapendo di costarne ora undici, si sente meglio."
Ma se potessimo liberarci dalla nostra identificazione con il corpo, e se riconoscessimo la nostra vera identità, staremmo infinitamente meglio!















CHI E' SIVA

Questo articolo è tratto da una lezione sul verso 4.4.16 dello Srimad Bhagavatam

di MADHUSEVITA DASA ADHIKARI

Siva ha un principio esistenziale particolare. Le Scritture Vediche menzionano tre principi: il primo è il saktimahantattva o isatattva, il principio del controllore supremo chiamato anche isvaratattva o saktimahn, proprietario di tutte le energie, e corrisponde a Visnu, la Verità Assoluta.
Il secondo è il saktitattva, il principio dell'energia e il terzo è il jivaatma, il principio dell'essere vivente situato in una posizione marginale.
Siva non appartiene a nessuna di queste tre categorie; fa parte di una categoria particolare che viene chiamata sivatattva. Egli non è isvaratattva, né saktitattva, né jiva-atma e la sua posizione lo rende, dopo Visnu, la persona più importante degli universi materiali. Infatti Siva è presente in tutti gli universi, mentre Brahma è presente solo in ogni singolo universo; in altre parole in ogni universo è presente un Brahma diverso. Nel nostro universo Brahma possiede quattro teste, ma negli altri universi ne possiede molte di più. Brahma è un essere vivente, una jiva, un'anima che ricopre questa posizione particolare. In ogni universo questa posizione è ricoperta da una jiva differente, mentre Siva è lo stesso essere in tutti gli universi. La sua posizione quindi è molto più elevata.
C'è poi un'altra ragione per la quale la posizione di Siva è più elevata di quella di Brahma e degli altri deva.
Quando Visnu crea il mondo materiale non contatta direttamente la Propria energia illusoria, maya, perché Visnu non è mai illuso dalla Propria potenza illusoria. Egli è sempre consapevole di Se Stesso. Come contatta allora maya? La guarda. Ma questo sguardo non Lo mette in contatto diretto con lei perché questo Suo sguardo prende la forma di Siva, Sambhu. Guardando l'illusione, Visnu, che rimane nella Propria posizione trascendentale, crea, manifesta il rappresentante, Sambhu, Siva, che entra in contatto diretto con essa.
In un certo senso Siva è perciò Visnu stesso, Visnu che contatta maya e che non entrando direttamente in contatto con lei, crea Siva.
Visnu, la Verità Assoluta, possiede eternamente una potenza che viene chiamata cit: è sempre consapevole di Se Stesso. La potenza cit è la potenza di conoscenza, la potenza di cognizione. che si manifesta in due modi: il primo è che Visnu conosce sempre perfettamente Se Stesso e le Sue energie e non fraintende mai nulla; il secondo è che attraverso questa potenza Lo si può conoscere, può farSi conoscere. Visnu perciò non può degradarSi: nel momento in cui Egli contatta l'illusione non è più Lui, ma un Suo aspetto che prende il nome di Siva. Prendiamo come esempio il latte e lo yogurt. Il latte, quando viene messo in contatto con determinati agenti, tipo i fermenti, diventa yogurt. E' latte, mantiene alcune caratteristiche del latte, ma possiede allo stesso tempo altre caratteristiche che non gli permettono più di essere chiamato latte. Così dal latte si può produrre lo yogurt, ma dallo yogurt non si può ricavare il latte.
Visnu include tutte le qualità di Siva ma Siva non possiede tutte le qualità di Visnu. E' situato però in una posizione molto particolare, perché è grazie a lui che gli universi materiali si manifestano. Non solo è presente in ogni universo ma è anche il consorte di maya, dell'energia illusoria che fornisce il corpo a innumerevoli deva. La sua posizione quindi è molto elevata.
Infatti Sati, la moglie di Siva, parlando con Daksa, suo padre, dice: "Come è possibile che tu non riesca a comprendere che anche Brahma è sottoposto a Siva? Brahma ne è consapevole, come lo sono tutti gli altri deva e tutti gli esseri viventi". Tutti adorano Siva, sia coloro che vogliono raggiungere il brahmananda (gioia spirituale), sia coloro che desiderano ottenere delle facilitazioni materiali. Le facilitazioni materiali che Daksa desidera ottenere gli verranno fornite da DurgaDevi che essendo agente di Visnu fornirà anche i risultati del sacrificio. E Siva è il compagno di Durga, suo marito. Daksa scioccamente non si rende conto della posizione elevata di Siva e Srila Prabhupada fornisce la seguente spiegazione a chi si domanda: "Perché non chiarire allora che Visnu è il Supremo e che i poteri di cui sono dotati i deva, Siva incluso, possono farlo fraintendere?"
Krsna dà il potere di concedere benedizioni ai deva a causa dei desideri degli esseri viventi. Chi ha il desiderio intenso di godere di questo mondo materiale può fare in qualche modo una specie di avanzamento, sia cercando di soddisfare il proprio desiderio, anche se è un percorso irto di difficoltà, sia elevandosi a un pianeta superiore dove potrebbe con una migliore associazione e una maggiore conoscenza, se non rimane invischiato nelle attività gratificatorie, rinunciare alla gratificazione dei sensi. Così Krsna dà ai deva un po' di fama e un po' di poteri, in modo che certa gente, adorandoli, non rimanga in uno stato animalesco.
La Bhagavad-gita dice che le persone che sono sotto l'influenza della virtù adorano i deva. Questa adorazione è naturalmente motivata e nasce dall'illusione. Situarsi nei pianeti superiori è però un'illusione in qualche modo migliore di quella di coloro che rimangono nel vikarma, (cioè compiono attività peccaminose) sotto la completa influenza dell'ignoranza, perché nei pianeti superiori c'è maggiore conoscenza. Sui pianeti superiori infatti lo Srimad-Bhagavatam è composto da tre milioni di versi, mentre qui ne ha solo diciottomila. C'è maggiore conoscenza e purtroppo però anche un maggiore piacere per cui si può rimanere attratti ancor più dalla vita materiale.
Per questa ragione Krsna dà ai deva la possibilità di diventare molto famosi e molto adorati dagli esseri umani, anche se questo non deve creare fraintendimenti sulla Sua posizione. E' un'offesa pensare che Krsna e Visnu siano sullo stesso piano degli esseri celesti. C'è una differenza abissale. Non è neppure possibile paragonarli perché Krsna è sattvavalambhi parasattva visuddha sattvam: Krsna è il supporto e il sostegno dell'esistenza di tutti gli esseri viventi, Siva incluso. Siva non potrebbe esistere se Visnu non ne sostenesse l'esistenza. E così pure i deva. I deva non possono esistere autonomamente da Visnu. I deva non sono altro che anime in possesso di corpi creati dall'energia di Visnu ed essendo anime sono anch'essi frazioni infinitesimali di Visnu stesso che ne è il controllore eterno. Nessuno perciò avrebbe ragione di esistere né come deva, né come essere umano se non come servitore di Visnu, se non come subordinato di Krsna, e porre un essere celeste sullo stesso piano di Krsna o di Visnu significa offendere Krsna, diminuirNe la potenza, e non avere una visione corretta delle Loro differenti posizioni.
Sati è pienamente consapevole della posizione di Siva, sa che dopo Visnu viene Siva e vorrebbe far sì che Daksa imparasse umilmente a collocarsi nella giusta posizione, perché mantenendo una mentalità offensiva si autodistrugge. Sta facendo il possibile per farlo tornare in sé, spiegandogli ciò che dicono le autorità spirituali. Quando si vuole convincere qualcun altro di qualcosa, il modo migliore è citare gli sastra (le Scritture) e citare a sostegno di ciò che si sta dicendo i nomi delle autorità spirituali che lo possono confermare. Krsna stesso nella Bhagavad-gita, quando parla con Arjuna, menziona nomi di saggi. E anche Arjuna quando glorifica Krsna menziona nomi di saggi, di autorità spirituali. Tutti citano le autorità spirituali. Menzionare quindi sastra e autorità spirituali è il modo di dare sostegno, di porre enfasi su ciò che si sta dicendo, sull'argomento che si sta sostenendo. Sati menziona Brahma, il progenitore dell'universo, padre sia di Siva che di Daksa, padre di tutti gli esseri viventi. Sta tentando tutto il possibile, usando gli argomenti migliori, ma Daksa ha il cuore roso dall'invidia. In realtà, nella sua intelligenza, Daksa intuisce che Siva è in una posizione di superiorità, Daksa non è così sciocco da non sapere nulla della posizione di Siva. Però l'invidia è un meccanismo tale da far sì che anche se si è consapevoli di qualcosa, anche se si ricorda qualcosa, questa cosa venga messa immediatamente in secondo piano. Daksa non pensava di poter far arrabbiare Siva.
La rabbia del Signore o del Suo rappresentante è benevola per l'essere vivente. Quando si entra in contatto con il puro devoto del Signore o con il Signore stesso, sia che il Signore mostri un'apparente benevolenza nei nostri confronti, sia che sia arrabbiato, l'anima trae del beneficio. Sati funge quindi da catalizzatore, da innesco per esplosione della rabbia di Siva e quando Siva si arrabbierà l'orgoglio di Daksa verrà completamente distrutto. Daksa dovrà piegare la testa, anzi gliela taglieranno e gli metteranno la testa di una capra, in modo da imparare che l'invidia gli ha portato solo grandi disgrazie.
E Daksa imparerà.
In un modo o nell'altro il devoto deve sempre sperare che Krsna Si prenda cura di lui. Ovviamente spererà che questa cura sia sempre amorevole e sa che la cura amorevole del Signore è evocata dal proprio atteggiamento umile e sottomesso. Sa altresì che l'atteggiamento irato del Signore è evocato da altri modi di pensare e di agire. E' quindi sempre attento a non commettere offese, ad essere giusto e buono nei confronti di Krsna, dei Suoi rappresentanti e anche dei deva, perché non si può (anche se loro non sono allo stesso livello di Krsna) pensare di essere al loro livello, disprezzarli o mancare loro di rispetto. Ciò non significa che debbano essere adorati: devono essere rispettati. Una persona che è rispettosa e umile gode del favore di tutti. Chi è invece irrispettoso non è caro a nessuno.
Citraketu era diventato re dei Vidyadhara per le austerità che aveva compiuto. Mentre viaggiava in aeroplano sopra Kailasa, aveva visto Siva che parlava con dei saggi con Durga seduta sulle sue ginocchia. Citraketu si era messo a ridere, gli aveva mancato di rispetto: "Siva parla di filosofia con una donna seduta sulle ginocchia". Durga lo aveva maledetto e anche se Siva l'aveva redarguita subito, la maledizione era ormai partita e Citraketu dovette rinascere come Vrtasura. Tuttavia poiché era stato maledetto da Durga, che è la consorte di Siva, il più grande tra i devoti, e poiché Siva era benevolo nei suoi confronti, questa nascita gli servì per tornare nel mondo spirituale, grazie al fatto che Citraketu aveva mantenuto uno spirito devozionale anche con un corpo da asura. Citraketu era stato disattento ed era dovuto rinascere, mentre avrebbe potuto perfezionarsi in quella stessa vita. Aveva commesso l'offesa di essere stato critico nei confronti di Siva.
Dovremmo imparare come non fare errori in questa vita e, sviluppando un atteggiamento equanime e sottomesso, dovremmo guadagnarci il favore degli acarya, i migliori tra i devoti.
Srila Prabhupada ha detto che quando gli acarya sono soddisfatti Krsna è soddisfatto e quando Krsna è soddisfatto è sicuro che potremo tornare a Lui.















Hare Krsna
Hare Krsna
Krsna Krsna
Hare Hare
Hare Rama
Hare Rama
Rama Rama
Hare Hare

Gloriatevi del Suo Santo Nome
(Salmi 105, 3)















DEVOTI A CASA

Guida Pratica Alla Coscienza Di Krsna

di CITRAKA DASA ADHIKARI

Lo scopo di questa rubrica è mostrare come è sia possibile che
benefico praticare la Coscienza di Krsna nella vita quotidiana,
mentre si vive e si lavora al di fuori di una comunità o di un
tempio di devoti.
Lo sviluppo della Coscienza di Krsna dipende da quanto si seguono i princìpi del bhaktiyoga durante qualsiasi tipo di attività.
Ovviamente, vivendo insieme ai devoti, è più facile praticare del servizio devozionale.
Comunque, se si è determinati, si possono seguire gli
insegnamenti del Signore Krsna e del maestro
spirituale a casa propria
trasformandola così in
un autentico tempio di
Krsna.
Infatti se si segue seriamente e stabilmente la guida del maestro
spirituale, ci si può
gradualmente qualificare per ricevere da lui anche l'iniziazione.
Vita spirituale, come vita
materiale, significa attività.
La differenza è che le attività
materiali vengono svolte in
modo arbitrario, mentre le attività
spirituali sono regolate e guidate dalle Scritture e dal guru.
Sri Krsna dice nella Bhagavad-gita che nessuno può
raggiungere la felicità o l'obiettivo supremo della vita (tornare
nel mondo spirituale) se non segue le istruzioni delle scritture
vediche. E le istruzioni delle scritture vengono tradotte in
impegni pratici al servizio del Signore da un maestro spirituale
autentico.
Infatti il principio di base della vita spirituale è quello di
accettare la guida di un guru e seguire i suoi insegnamenti con
anima e corpo. Senza seguire i consigli di un guru, che sia un
autorizzato rappresentante del Signore e della successione di
maestri spirituali, non ci sarà possibile fare avanzamento spirituale. I princìpi di cui parla questa rubrica, sono gli eterni princìpi del bhaktiyoga, come ci sono stati insegnati da Sua
Divina Grazia A.C. Bhaktivedanta Swami Prabhupada, fondatore acarya del movimento Hare Krsna.
Lo scopo della conoscenza spirituale è di avvicinarsi a Dio,
Krsna.
Krsna stesso dice infatti nella Bhagavad-gita (18.55) bhaktya
mam abhijanati: "Io posso essere conosciuto solo attraverso il servizio devozionale". La conoscenza ci guida ad agire in modo appropriato.
La conoscenza spirituale ci guida a soddisfare i desideri di Sri Krsna tramite impegni pratici nel Suo servizio d'amore.
Se non viene applicata in modo pratico, la sola
conoscenza spirituale non può esserci di
grande aiuto. Dobbiamo invece lasciare che questa conoscenza indirizzi ogni attività della nostra vita, che dovrebbe essere organizzata in modo da farci seguire gli insegnamenti del Signore Supremo il più possibile.
Bisogna sempre sforzarsi di fare del proprio meglio, sempre più di quanto sia semplicemente comodo nella situazione in cui ci si trova.
In questo modo si può vivere nel mondo materiale senza però esserne influenzati.
Le attività di base trattate da questa rubrica saranno: il
canto del maha mantra Hare Krsna, l'allestimento di un altare a casa propria, la preparazione e l'offerta del cibo a Sri Krsna, i principi regolatori, l'impegno nelle attività pratiche del servizio devozionale, e altri impegni devozionali come lo studio della letteratura cosciente di Krsna, l'associazione fra devoti, ecc.
La bellezza della coscienza di Krsna è anche che ciascuno può seguire ciò per cui si sente pronto. Sri Krsna stesso promette nella Bhagavad-gita: "In questo sforzo non c'è perdita o diminuzione, e un piccolo passo su questa via ci protegge dalla paura più temibile".
Cercate allora di inserire Krsna nella vostra vita quotidiana: gli effetti sono garantiti.
In questa rubrica vengono dunque spiegate le linee basilari per seguire la coscienza di Krsna a casa propria.
Sentitevi, per favore liberi di fare a qualsiasi devoto tutte le domande che vi servono per chiarire i vostri dubbi e per avere più informazioni sugli argomenti di cui tratta questa rivista.
Potete contattare i devoti nel centro Hare Krsna più vicino a casa vostra, o potete scrivere a: Citraka dasa, Ritorno a Krishna, Strada Bonazza 11, 50028 Tavarnelle Val di Pesa (FI)















I CENTRI HARE KRSNA IN EUROPA

GRAN BRETAGNA e IRLANDA

Belfast  Irlanda del Nord  140 Upper Dunmurray Lane, Belfast, Tel. (0232)681328/
Birmingham, Inghilterra  84 Stanmore Rd., Edgebaston
Dublin  Irland  3, Temple Ln, Dublin 2, Tel. (01) 6795887
Leicester, Inghilterra  21 Thoresby St., North Evington,
Leicester/Tel.(0533)762587
Liverpool, Inghilterra  135 Northumberland St.,
Liverpool, L8 8AY/Tel.(051)7099188
London, Inghilterra (city) - 10 Soho St.,
London W1V5FA/Tel.(071)4373662
London, Inghilterra (country)  Bhaktivedanta Manor, Letchmore
Heath, Warford, Hertfordshire WD2 8EP/Tel.(092385)7244
Manchester, Inghilterra  20 Mayfield Road, Whalley Range
Manchester M16 8FT/Tel.(061)226 4416
Newcastle upon Tyne, Inghilterra21 Leazes Park Rd.
Tel.(091)222-0150
Scozia, Karuna Bhavan, Bankhouse Road, Lesmahagow, Lanarkshire/
Tel.(0555)894790

FATTORIE
Irlanda del Nord - Derrylin, Hare Krishna Island, Derrylin,
County Fermanagh, BT92 9GN, N. Ireland/Tel.(03657)21512
London, Inghilterra  (contattare Bhaktivedanta Manor)



RISTORANTI
London, InghilterraGovinda's, 10 Soho St./Tel.(071)4373662



GERMANIA
Berlin, Bhakti Yoga Center, Muskauer Str., 27,
1000 Berlin 36/Tel.(030)6189219
Hamburg, Muhlenst. 93, 2080 Pinneberg/Tel.(04101)23931
Heidelberg, Kurfursten Anlage 5, D6900/Tel.(06221)15101
Horup, Neuhorup 1, D2391 Horup
Koln, Gremberg Taunusstr., 40,
5000 KolnGremberg/Tel.(0221)830 37 7
Munich, Brodstrasse 12, D8000 Munchen 82

RISTORANTI
Berlin, Higher Taste, Kurfuerstendamm 157/158,
1000 Berlin 31/Tel.(030)8929917
Heidelberg, Higher Taste, Kornmarkt 9,
6900 Heidelberg/Tel.(06221) 15464

FATTORIE
Jandelsbrunn, (NavaJiyada-NrsimhaKsetra)
Zielberg 20, D8391/Tel. 85831332



ALTRI PAESI EUROPEI
Amsterdam, OlandaVan Hilligaertstr. 17, 1072 JX/Tel.(020)6751404
Antwerp, Belgio  184 Amerikalei 2000
Tel.(03)237-0037,237-0038
Athens, GreciaPoseidonos 27, Iliupolis, 16345/Tel.(01)9937080
Barcelona, Spagnac/de L'Oblit, 6708026/Tel.(93)3479933
Belgrade, Yugoslavia  VVZ-Veda, Kustendilska 17, 11000 Beograd/
Tel.(011)781695
Bellinzona, Svizzera  Nuova Nandagram, al Chiossascio,
6594 Contone TI/Tel(092)622747
Brussels, Belgio  49 rue Marche aux Poulets,
1000 Bruxelles/Tel.(02)5138605/04
Budapest, Ungheria  Hare Krishna Temple, Dimitrov u. 77,
Budapest 1028 II, Hungary
Copenhagen, Danimarca  Kongens Tvaervej 11, DK 2000 Frederiksberg / Tel. 31868581
Durbuy, BelgioChateau de Petit Somme,
Durbuy 5482/Tel.(086)322926
Gothenturg, SveziaLagmansgatan 11, s41653/Tel. (031) 192319
Grodinge, Svezia, Korsnars Gard 11, s 41653, Gotemburg/
Tel.(031)192319
Helsinki, FinlandiaEjaksentie 9, 00370 Helsinki
Lisbon, Portogallo Rua Fernao Lopes 6, Cascais 2750
(mail: Apartado 2489, Lisbona 1112) / Tel. (11)286713
Ljubljana,YugoslaviaKolarjeva 30, 61000 Ljubljana / Tel. (061)318423
Malaga, Spagna, Ctra. Alora, 3 int. 29140 Churriana / Tel. (952)621038
Malmo, SveziaCenter for Vedisk Kultur, Gustav Adolfs Jorg 10A,
21139 Malmo/Tel.(040)127181
Osafiya, Israele  Hare Krishna, Osafiya 30900/Tel. (4)391150
Oslo, Norvegia  Senter for Krishnabevissthet, Skolestien 11, 0373 Oslo 3
Paris, Francia  31 Rue Jean Vacquier,
93160 Noisy le Grand/Tel. (01)4592101843043263
Praha, Cecoslovacchia  Hare Krishna, Na Nrazi 5,
18000 Praha 8/Tel. (02)821438
Pregrada, Yugoslavia  Centar za Vedske studije, I Bizek 3,
41090 Zagreb (Podsused),Yugoslavia/Tel. (041) 190548
Sarajevo, Yugoslavia  Krajiska 5, 71000 Sarajevo/Tel. (071)22663
Sofia, Bulgaria  Angel Kanchev 34, 1st floor,
Sofia 1000, Bulgaria/ Tel. (02)878948
Stockholm, Svezia  Fridhemsgatan 22,
11240 Stockholm/Tel. (08)549002
Tel Aviv, Israele P.O. Box 48163
Turku, Finlandia - Kaurakatu 39, 20740 Turku 74/Tel. (9) 21364055
Vienna, Austria  Center for Vedic Studies, Rosenackerstrasse 26,
1170 Vienna/Tel. (0222)455830
Warsaw, Polonia  Mysiadlo k. Warszawy, ul.Zakret 11,
05500 Piaseczno/Tel. (22)562711
Wroclaw, Polonia  ul.Buczka 2/18,
50238 Wroclaw/Tel. (22)562711
Zurich, SvizzeraBergstrasse 54,
8030 Zurich/Tel.(01)2623388
Zurich, Svizzera  Preyergrasse 16/8001 Zurich



FATTORIE

Brihuega, Spagna (Nuova Vraja Mandala)
(Santa Clara) Brihuega, Guadalajara / Tel. (911)280018
Chotysany, Cecoslovacchia  Krsnuv Dvur c.1, 257 28 Chotysany
Denmark, Gl.Kirikevej 3, 6650 Broerup / Tel. 75392921
Jarna, Svezia  Almviks Gard, 15300 Jarna / Tel. (0755)5205052073
Polonia (Nuova Santipura)  Czarnow 21,
k. Kamiennej gory, woj. Jelenia gora / Tel. 87451892
Roche d'Or, Svizzera  Gokula Project, Vacherie Dessous,
2913 Roch d'Or / Tel. (066)766160
Valencay, Francia (Nuova Mayapur)  Domaine d'Oublaisse,
36360 Lucay le Malle / Tel.(054)402481



RISTORANTI

Malmo, Svezia  Higher Taste, Amiralsgatan 6
S-211 55 Malmo / Tel.(040)970600
Stockholm, Svezia  (presso il centro di Stoccolma)
Zurich, Svizzera  Govinda's Restaurant,
Preyergasse 16, 8001 Zurich/Tel.(01)2518859















I DIALOGHI DI SRILA PRABHUPADA

Civiltà Suicida

Questa conversazione con Sua Divina Grazia A. C. Bhaktivedanta Swami Prabhupada si svolse durante una passeggiata mattutina all'Università della California a Berkeley, nel luglio 1975.



Ospite: Circa un mese fa, Srila Prabhupada, c'era una storia folle su un giornale: sembra che un giovane studente, esaminando minuziosamente i dati contenuti negli archivi della libreria pubblica di Washington D.C., abbia raccolto informazioni sufficienti per costruire una bomba atomica. Quindi ora molti temono che in pochi anni un qualsiasi gruppo terrorista possa costituire una minaccia atomica.
Srila Prabhupada: Sì, potrebbe essere...
Ospite: Vede quella torre? Degli studenti si sono buttati da lì. In verità, nelle scuole di tutto il Paese si registra un numero crescente di studenti che si suicidano.
Srila Prabhupada: Sì si suicidano apertamente mentre il resto della gente lo fa tacitamente.
Quell'uomo che ha scoperto come costruire una bomba atomica, penserà di avere successo. Ma se non usa la propria vita per cercare di realizzarsi spiritualmente, non è diverso da suicidarsi.
Ospite: Come?
Srila Prabhupada: Non sarà in grado di salvarsi dalla morte e dalla rinascita.
Ospite: E' interessante che gli scienziati abbiano inventato l'atomica per prevenire la morte ponendo termine alla seconda guerra mondiale il più in fretta possibile.
Srila Prabhupada: Come possono prevenire la morte? Non ne sono capaci.
Possono accelerarla, ecco tutto. Questo è il problema, Sig. Scienziato: janma-mrtyu-jara-vyadhi il ciclo di nascita, morte, vecchiaia e malattia. Risolvetelo! Dov'è lo scienziato che può risolverlo? I cosiddetti scienziati si occupano di qualche piccolo problema per evitare il problema vero, ma non possono evitarlo perché Krsna lo mette chiaramente davanti a tutti: janmamrtyu-jaravyadhidukha-dosanudarsanam "Colui che vede veramente vedrà il problema della nascita, della morte, della vecchiaia e della malattia".
Ma gli scienziati non sanno rispondere.
Dov'è il biochimico, lo psicologo o il fisico nucleare che può risolvere questo problema?
Discepolo: C'è la teoria, oggigiorno, che con la proliferazione di armi atomiche (la Russia ha molte armi, la Cina ha molte armi, gli Stati Uniti hanno molte armi) tutti avranno timore ad usarle.
Srila Prabhupada: La natura funziona così. Tutti devono morire. E' un arrangiamento della natura.
Ospite: Ma ogni Paese è consapevole che una guerra atomica significherebbe distruzione totale.
Srila Prabhupada: Totale o parziale, è da vedere. Ma le armi verranno usate... Ogni cosa può essere risolta comprendendo queste tre cose: Dio è il proprietario, è il beneficiario ed è l'amico di tutti. Ma gli scienziati, i filosofi e i politici agiscono con una mentalità completamente diversa: "Io sono il proprietario, io sono il beneficiario, io sono l'amico, perché io sono Dio". Vedi? E chiunque dica di essere amico della gente alla fine si dimostra suo nemico.
Il Presidente Nixon raccolse voti dicendo di essere un amico e più tardi si dimostrò un nemico... Tutti...Gandhi diceva di essere un amico, ma dimostrò di essere un nemico.
Altrimenti, perché gli avrebbero sparato? Se non lo avessero considerato un nemico, perché gli avrebbero sparato?
Quindi nessuno può essere il vostro vero amico, tranne che Krsna.
Discepolo: Ma il puro devoto del Signore, anch'egli è amico di tutti... Srila Prabhupada: Perché porta il messaggio di Krsna. Krsna è l'amico di tutti e il puro devoto è il messaggero. Perciò è un amico. Se hai un amico caro e qualcuno ti dà informazioni su di lui, anch'egli è un amico. Perciò nessuno può essere un vero amico eccetto Krsna e il rappresentante di Krsna. Vita materialista significa: "Io sono tuo nemico e tu sei mio nemico". Invidia e inimicizia, su questo è basato il mondo materialista. Come può quindi un nemico diventare un amico? E' una storia, un imbroglio.
Discepolo: Quando usciamo a distribuire i tuoi libri, facciamo sapere alle persone che i tuoi discepoli sono anche loro amici.
Srila Prabhupada: Eh, sì, quella è vera amicizia! Voi portate alla gente il messaggio di Sri Caitanya (la più recente manifestazione di Krsna che apparve in India cinque secoli fa): kota nidra yao mayapisacira kole... enechi ausadhi maya nasibara lagi/harinama mahamantra lao tumi magi  "Gente di ogni dove, state dormendo sotto l'incantesimo di maya, l'illusione. Per quanto tempo dormirete e soffrirete in questo mondo di morte e rinascita? Vi ho portato questa eterna medicina spirituale. Prendetela e non dormite più." Harinama mahamantra lao tumi magi: prendete il mantra Hare Krsna, questa è la vostra medicina.
Ospite: Quindi tutte le relazioni in questo mondo materiale sono basate sull'inimicizia? Ma gli scienziati, i filosofi e i politici spesso parlano dando grande importanza all'amore.
Srila Prabhupada: Quello non è amore. E' lussuria. "Se non esaudisci il mio desiderio di lussuria sei mio nemico".
Ospite: Eppure, a volte sembra proprio che queste persone abbiano veramente a cuore i nostri interessi.
Srila Prabhupada: A volte, vedendo un cane che nuota nell'acqua, potremmo pensare: "Potrei acchiappare la sua coda e attraversare l'Oceano".
Allo stesso modo, chi pensa che i cosiddetti scienziati, filosofi o altri materialisti, possano risolvere i problemi, fa esattamente come chi cerca di attraversare l'Oceano Pacifico attaccandosi alla coda di un cane.















Scopri la spiritualità!

Bhagavad-gita titolo (che significa "il canto del beato") di un poema religioso indiano, contenuto all'inizio del libro VI del Mahabharata. Comprende settecento versi e consiste tutto nella risposta data da Krsna al problema di Arjuna, che, al momento di iniziare la battaglia non si sente di combattere contro parenti, maestri e amici militanti nell'esercito avversario: Arjuna deve invece compiere il suo dovere di guerriero sapendo di uccidere solo il corpo dei nemici, non l'anima che è eterna; inoltre, deve agire mantenendosi distaccato dal risultato dell'azione che non va compiuta per fini esterni ma solo per obbedienza al proprio compito: questo atteggiamento libera dal karma_
Terminato l'ammaestramento, Krsna si mostra ad Arjuna nel suo reale aspetto di Dio Supremo, origine e fine di ogni cosa.
Enciclopedia Europea Garzanti

Per informazioni rivolgersi a Bhaktivedanta Book Trust Italia
Via Bonazza 11  50028 Tavarnelle Val di Pesa - FI
Tel. 055/8076414






fine del numero di gennaio-febbraio 1992.